Roma, Mkhitaryan subito in campo: ecco dove può giocare

Domenica l'armeno debutta con il Sassuolo: per scelta e per necessità è già titolare
Roma, Mkhitaryan subito in campo: ecco dove può giocare© LAPRESSE

Non avrà il destino di De Ligt, Rabiot e Lozano, tanto per citare tre grossi calibri che nelle scorse settimane hanno conosciuto la Serie A partendo dalla panchina. No, Mkhitaryan alla sua prima italiana sarà subito in campo, anche perché l’emergenza esterni offensivi non concede a Fonseca molte alternative. Il dubbio semmai riguarda il ruolo in cui verrà utilizzato. Due le possibilità: esterno di sinistra nel 4-2-3-1, oppure schierato nella coppia di trequartisti, se il tecnico si convertirà provvisoriamente al 4-3-2-1. In fase offensiva, le cose non cambierebbero granché, perché gli esterni nel gioco di Fonseca sono costantemente accentrati, diventando un po’ mezzali e un po’ trequartisti. La differenza sostanziale si profila in fase difensiva: perché nel 4-2-3-1 gli esterni sono chiamati a ripiegamenti generosi e dispendiosi a protezione dei loro terzini, mentre i trequartisti del 4-3-2-1 hanno alle spalle un terzetto di centrocampisti che li esenta in parte dal lavoro di interdizione.


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Seconda opzione

La seconda soluzione, benché eventualmente digerita da Fonseca solo per esigenze temporanee, sarebbe forse la migliore per il campione armeno, che è di base un attaccante, non molto avvezzo a sfiancarsi in copertura. In ogni caso, Miki gioca con i due piedi (meglio il destro) e, come ha detto ieri durante la presentazione, può ricoprire tutte le posizioni offensive: destra, sinistra o dietro la punta. L’importante sarà per i compagni metterlo in condizione di rendere al meglio: per esempio, non ama giocare spalle alla porta, preferisce di gran lunga avere il difensore di fronte, così da far valere una innata verticalità ed esaltare, come disse Klopp una volta, la sua «incredibile combinazione di velocità e tecnica».


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Anche trequartista

Non sarà il caso di domenica, ma sarebbe interessante anche vederlo come trequartista centrale a ridosso di Dzeko: i movimenti “a uscire” del bosniaco potrebbero essere oro per le incursioni verticali dell’ex Arsenal. Il quale già da domenica dovrà comunque inserirsi nel reticolo di passaggi su cui Fonseca basa la fase off ensiva, cosa che potrebbe presentare qualche diffi coltà per un giocatore abituato a un calcio meno manovrato e più essenziale. Non dovrebbe avere problemi invece nelle fasi di ripartenza veloce, nelle quali la Roma si è già mostrata molto efficace.

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Non avrà il destino di De Ligt, Rabiot e Lozano, tanto per citare tre grossi calibri che nelle scorse settimane hanno conosciuto la Serie A partendo dalla panchina. No, Mkhitaryan alla sua prima italiana sarà subito in campo, anche perché l’emergenza esterni offensivi non concede a Fonseca molte alternative. Il dubbio semmai riguarda il ruolo in cui verrà utilizzato. Due le possibilità: esterno di sinistra nel 4-2-3-1, oppure schierato nella coppia di trequartisti, se il tecnico si convertirà provvisoriamente al 4-3-2-1. In fase offensiva, le cose non cambierebbero granché, perché gli esterni nel gioco di Fonseca sono costantemente accentrati, diventando un po’ mezzali e un po’ trequartisti. La differenza sostanziale si profila in fase difensiva: perché nel 4-2-3-1 gli esterni sono chiamati a ripiegamenti generosi e dispendiosi a protezione dei loro terzini, mentre i trequartisti del 4-3-2-1 hanno alle spalle un terzetto di centrocampisti che li esenta in parte dal lavoro di interdizione.


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