Lo strano caso di Florenzi, capitano precario 

Fonseca lo coccola ma ora vede meglio Spinazzola a destra. Alessandro è il primo a sapere che il suo periodo di forma è scadente
Lo strano caso di Florenzi, capitano precario © ANSA
Roberto Maida
3 min

Di fatto è un déjà vu: il senso di precarietà non è nuovo per Alessandro Florenzi, abituato a conquistare metro dopo metro lo spazio nella Roma, partendo dalla Primavera e dall’erasmus di Crotone per poi insediarsi stabilmente a Trigoria. E’ sempre stato tutto, un dodicesimo uomo fantastico da piazzare dove c’è bisogno, ma quasi mai un titolare insostituibile. Però forse, ereditata la fascia di capitano da De Rossi, Florenzi avrebbe immaginato di vivere una stagione un po’ diversa. Non da giocatore intoccabile ma nemmeno da riserva: le ultime partite, complice una fastidiosa influenza che lo ha spossato, ha perso terreno nella considerazione di Fonseca. Nonostante l’emergenza generale.

E’ un momento, per carità: «In futuro Alessandro tornerà a giocare perché è un ragazzo che dà sempre il massimo, in ogni allenamento» precisa l’allenatore. Che però ha un’altra idea di terzino. Non altrimenti si spiegano le strategie di mercato di Petrachi, che ha spinto per prendere Zappacosta dal Chelsea e ha investito 29 milioni su Spinazzola. Florenzi, tra l’altro, nelle prime amichevoli estive veniva spesso schierato nel tridente di trequartisti, come se Fonseca lo vedesse meglio più vicino alla porta degli altri che alla propria. [...]

E’ il primo a sapere che il periodo di forma è scadente. Dopo l’1-1 contro il Mönchengladbach si è messo le mani nei capelli, sentendosi in colpa per aver fallito il facile pallone del 2-0, poco prima dell’assurda visione di Collum. Anche per questo Fonseca gli ha risparmiato la partita contro il Milan. Non lo vedeva sereno. Non giù di corda dal punto di vista atletico ma psicologico. Del resto, proprio Florenzi aveva tenuto a precisare ai microfoni della televisione di casa che certe indiscrezioni sul suo stato di salute erano sbagliate. 

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