"Studia, prega, ama": così Mancini ha trovato il suo equilibrio perfetto

L'ex Atalanta è diventato uno dei pilastri della Roma, da centrocampista ha riportato a galla la squadra. Ecco i suoi 'segreti'
"Studia, prega, ama": così Mancini ha trovato il suo equilibrio perfetto
Jacopo Aliprandi
5 min

ROMA - “[…] Mi sento ispirata dalla regale sicurezza di Roma, solida e armonica, allegra e monumentale, consapevole di dimorare nel palmo della Storia”. Elizabeth Gilbert in “Mangia, prega, ama” si è subito innamorata della Capitale, una delle tappe del suo viaggio alla ricerca della felicità e della pace interiore. Un po’ quello che sta vivendo Gianluca Mancini, ispirato e rapito dalla bellezza e dal calore di una città che ha già imparato a chiamare casa. Così come la Roma, che lo sta aiutando a crescere, maturare ed evolvere sia nel ruolo che nel carattere. “Studia, prega, ama” è il titolo della storia che sta vivendo Mancini nella sua terza tappa calcistica da professionista. La più importante di tutte dopo quelle a Perugia e a Bergamo, quella che potrebbe consacrarlo nel nuovo ruolo di mediano.

STUDIA

Mancini è attento a ogni singolo dettaglio, non lascia mai niente al caso e vuole sempre confrontarsi con lo staff tecnico di Fonseca per capire dove migliorare. Succede sempre alla fine di ogni allenamento, è successo anche alla fine di Roma-Napoli. Quando tutti i giocatori festeggiavano in campo l’importante vittoria contro gli azzurri, lui si è fermato vicino alla panchina a parlare con Tiago Leal, il tattico di Fonseca, per una prima analisi dei movimenti che non gli erano riusciti nel suo nuovo ruolo da centrocampista. Poco importa se ha giocato una partita da otto in pagella e ha propiziato il vantaggio di Zaniolo, Mancini si è fermato cinque minuti ad analizzare la sua gara prima di scendere negli spogliatoi e festeggiare i tre punti con i compagni. 

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PREGA

Minuto 55’ di Roma-Napoli. Calcio di rigore per la squadra giallorossa per il fallo di mano in area di Mario Rui. Veretout prende la responsabilità di andare dagli undici metri dopo il rigore sbagliato da Kolarov nel primo tempo. L’Olimpico in silenzio, molti non guardano. Una fotografia riprende i giocatori mentre il francese muove i primi passi per calciare il pallone: molti sono pronti a scattare per una eventuale respinta di Meret, Mancini invece è immobile… E prega. Come hanno fatto molti tifosi in quegli interminabili secondi, provando a spingere spiritualmente quel pallone in porta. Bloccato e con le mani giunte, il centrocampista ha guardato il pallone infilarsi velocemente (ma molto lentamente) dentro la porta del Napoli. Gianluca è credente, e come tanti bambini i primi calci al pallone li ha dati nel campetto della chiesa di Pontedera. Sempre in chiesa tra poco più di un mese è pronto a muovere un altro importante passo della sua vita. 

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AMA

Perché presto Mancini sposerà la sua Elisa, la sua fidanzata da cinque anni e mezzo. “La mia forza”, ha scritto qualche mese fa il difensore postando la foto della coppia. Ed è vero, Elisa è uno dei punti di riferimento di Gianluca sin dai tempi delle giovanili della Fiorentina. Lo ha seguito poi a Perugia, a Bergamo fino a Roma dove adesso vivono felicemente insieme. La maglia numero 23 è dedicata soprattutto a lei, al giorno in cui si sono fidanzati. Molto presto i due si sposeranno e approfitteranno della pausa invernale per il viaggio di nozze. Lo studio delle partite, una preghiera per la sua Roma, una compagna che lo ama: ecco come Mancini ha trovato il suo equilibrio perfetto. 


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