Roma, Dzeko è sfinito: non segna più

Insostituibile, provato da questo tour de force a 33 anni, aspetta la sosta per ritrovare rifornimenti
Roma, Dzeko è sfinito: non segna più© LAPRESSE
Roberto Maida
3 min

Aiuto, è scomparso Dzeko. Da quando ha eliminato la mascherina paradossalmente non è più lui. Dopo il gol al Milan, un colpo di testa coraggioso e potente, è rimasto quattro partite senza segnare. Di più: praticamente non ha mai tirato in porta, mettendosi «a disposizione della squadra» come direbbe Fonseca ma girando al largo dall’area di rigore. Sicuramente la stanchezza incide, per un centravanti di 33 anni che non ha un alter ego a causa dell’infortunio di Kalinic, ma forse è proprio un periodo storto. Nelle ultime otto partite, tra campionato e coppe, l’unico gol di Dzeko resta quello segnato al Milan. Troppo poco.

Dzeko spento

A Mönchengladbach almeno era stato bravo a innescare Kluivert in contropiede, comportandosi come un buon trequartista. A Parma invece non è mai riuscito a liberarsi al tiro, denunciando il consueto nervosismo di quando le cose non girano per il verso giusto, e non è stato neppure effi cace come attaccante di manovra. Stritolato dalla tagliola di Iacoponi e Dermaku, non proprio le fotocopie di Baresi e Costacurta, ha provato ad allargarsi per favorire gli inserimenti dei compagni ma niente, non era proprio aria. E quando nel finale ha deciso di battere anche un calcio d’angolo, in compagnia del “festeggiato” Kolarov (34 anni ieri: auguri), si è capito che aveva perso lucidità. Uno come lui deve stare in area a incassare i cross, ammesso che arrivino, non certo a farli.

Insostituibile

La speranza della Roma è che la gita con la nazionale bosniaca, con cui aff ronterà l’Italia venerdì a Zenica, gli restituisca freschezza mentale e atletica. Dzeko ha avuto altri momenti bui nella sua esperienza italiana e ne è sempre uscito con vigore e qualità. A Trigoria immaginano che accada lo stesso ora, per riprendere la corsa verso un posto in Champions: è vero che la squadra negli ultimi tempi aveva dimostrato di sapersi affrancare dalla necessità dei suoi gol, ma è altrettanto vero che le sue reti hanno fruttato fi n qui 7 punti in campionato (1 Genoa, 2 Bologna, 2 Lecce, 2 Milan). Ed è impensabile che la Roma possa giocare una stagione di vertice se non recupera gli standard abituali del suo capitano. Capitano, sì, dal momento che Florenzi è stato ormai declassato dalle gerarchie tecniche.


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