La rinascita di Pastore: "Roma, sono quasi al top. Grazie Fonseca, ora voglio il gol"

Il trequartista giallorosso: "Zaniolo è molto forte, se continua così può diventare un fenomeno"
La rinascita di Pastore: "Roma, sono quasi al top. Grazie Fonseca, ora voglio il gol"© ANSA
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ROMA - Sei partite consecutive, una crescita fisica che insieme alla sua grande qualità ha restituito ad Javier Pastore lo smalto di un tempo. Il trequartista argentino è cresciuto fisicamente e mentalmente, grazie al duro lavoro e agli insegnamenti di Paulo Fonseca. Questa la sua intervista a Roma Tv. 

Come sta?
"Mi sento molto bene, felice per il mio momento personale. Sto giocando molto di più dell'anno scorso, peccato per le ultime due sconfitte. Al rientro dopo la sosta faremo sicuramente cose positive, stiamo lavorando per questo".

In che percentuale di forma si sente?
"Direi 80-90%, aver giocato sei partite di fila ti da la forma fisica. Mi sento molto bene. Non mi aspettavo di farcela. Gli infortuni degli altri mi hanno concesso spazio, lo staff mi ha gestito bene in allenamento e sono contento di avercela fatta".

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Cosa è cambiato rispetto all'anno scorso?
È stato molto importante il cambio con Fonseca, il rapporto che ha con i giocatori. Mi ha aiutato tanto per arrivare al livello di oggi. Un giocatore gioca anche con la testa e in questo momento mi trovo in una buona situazione e ho tanto piacere a giocare e ad allenarmi.

A che età ha iniziato a giocare a pallone?
"Da quando avevo quattro anni mi piaceva fare solo quello. Ho cominciato ad allenarmi in un club a 9 anni e andavo tutti i giorni. E da sempre ho pensato a diventare professionista, sognavo di andare in prima squadra. Era un pensiero che avevo tutti i giorni. Dopo scuola mi allenavo e quando tornavo a casa continuavo a giocare a calcio con i miei amici. Nel mio quartiere erano in tanti a giocare a calcio e avevamo una squadra di quartiere molto forte".

La sua sfida più grande passando da Parigi a Roma?
"Io avevo paura di lasciare Parigi e di non trovarmi bene con la mia famiglia. Dopo due mesi a Roma ci siamo trovati molto bene e siamo molto felici. Il passato in Francia è stato bellissimo ma qui si vive molto bene".

Quando arriva il gol?
"Ultimamente ho tirato tanto in porta ma non sono entrati. L'importante è che sono arrivate delle vittorie. Mi allenerò di più e spero di sbloccarmi. Ripenso ancora alle parate del portiere del Parma e a quella di Donnarumma. Io non vivo di gol ma mi piacerebbe cominciare a segnare perché mi sento bene, con i gol sale anche l'autostima. Sono convinto che arriveranno".

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Qual è il suo gol preferito a parte quelli con la Roma?
"Quello contro il Chelsea con il Psg in cui ho dribblato 3 o 4 giocatori e ho fatto gol".

L'assist le fa piacere come un gol?
"L'assist mi piace tantissimo, per me è come un gol. Se la squadra poi vince sono molto felice"

Gol di tacco contro Atalanta e Frosinone, quale le è piaciuto di più?
"Entrambi molto simili, forse il primo contro il Frosinone mi è piaciuto di più"

Il suo giocatore argentino preferito che ha giocato con la Roma?
"Batistuta, da piccolo era il mio idolo. Per la mia generazione è stato un simbolo. Ha fatto tanti gol, un giocatore molto bello da ricordare".

Saigiocare a golf?
"Qualche volta ho giocato ma ci ho messo 30 tiri per arrivare a una buca".

Alcuni tifosi le chiedono ancora di più.
"È giusto perché i tifosi chiedono sempre di più. Lo faccio anche io con la mia squadra del cuore in Argentina. Per noi è uno stimolo importante, se non abbiamo stimoli saremmo una squadra piatta. Questa squadra vuole arrivare in alto e migliore. I tifosi ci hanno trattato molto bene a Parma, ci hanno applaudito e sono gesti che ci danno forza".

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Ci spiega la rabona con il Napoli?
"Ero stanco e per non calciare di sinistro ho pensato che facendo la rabona sarebbe passata più lontana dall'avversario. L'ho fatta tante volte in partita, è una opzione per uscire da una situazione in cui non mi sentivo a mio agio a calciare di sinistro. Non è solo un fatto estetico".

Un giudizio su Zaniolo?
Zaniolo è molto forte, già l'anno scorso si vedeva in allenamento. Fisicamente ha tanta forza, ora ha iniziato a fare gol. È un ragazzo molto bravo e può arrivare molto lontano se continua a lavorare così, deve pensare solo a quello che fa sul campo e non a quello che dicono fuori". 

Si riesce a non sentire le voci esterne?
“Dipende dalle persone. Ogni tanto ripenso a tutto quello che ho fatto nella mia carriera, e non sono felicissimo. Ho fatto grandissime cose, ma da piccolo già pensavo che avrei fatto tutto questo, e quindi poi quando sono riuscito a farlo per me era normale. Già lo avevo vissuto dentro di me. Vivo la mia vita così, non penso a quello che dicono di me. Mi fa piacere una foto con un tifoso, ma mi fermo lì: perché puoi perdere la testa mentre ancora abbiamo tanto da fare e da dimostrare”. 

Che musica ascolta?
"Un po' di tutto, non mi fisso. Ascolto tanto la radio, sento Radio Italia. Ma non ho playlist".

Il suo momento migliore a Roma?
"Questo mese per me è stato molto bello, ho giocato tanto e la squadra ha fatto risultato. Questa è la cosa più importante, se la squadra vince senti che stai facendo le cose giuste e dobbiamo continuare per questa strada".

 


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