Friedkin junior, è lui l'uomo della Roma

Sbarcherà nella Capitale la settimana prossima: è uno dei 4 figli di Dan. Sarà lui la mano e l’occhio del padre a Trigoria, sullo stile di Steven Zhang
Friedkin junior, è lui l'uomo della Roma
Massimo Basile
2 min

Ryan Friedkin arriverà la prossima settimana a Roma per incontrare gli advisor, visitare le strutture e, forse, fare anche un salto a Cinecittà. Perché uno dei quattro figli del miliardario americano Dan Friedkin è un producer cinematografico che passa da docufilm musicali a storie dark. Il cinema, però, stavolta, verrà dopo. Ieri nel quartier generale del gruppo, al numero 1375 di Enclave Parkway, Houston, il palazzo era semideserto per via della settimana del Thanksgiving, che per molti americani vale più del Natale, ma nei giorni scorsi alcuni dirigenti del gruppo, dopo il muro delle prime settimane, hanno cominciato a far filtrare notizie sul progetto Roma di Friedkin. Ryan dovrebbe svolgere il ruolo che il giovane Zhang copre a Milano con l’Inter: dovrà essere presente ogni giorno, almeno all’inizio, rappresentare la famiglia, seguire la squadra, tessere una nuova rete di relazioni con gli amministratori locali, rivedere il progetto stadio.

L'analisi

Al proprietario del gruppo che, tra le varie attività, conta sulla vendita esclusiva di Toyota per gli Stati Uniti, e una serie di resort extralusso, hanno fatto un quadro abbastanza drammatico dell’ambiente romano. C’è chi lo ha descritto come «paludoso», un «big black hole» in cui è facile farsi inghiottire. La totale assenza di Jim Pallotta dall’Italia, gli oltre cinquecento giorni di lontananza, sono considerati il primo grande errore commesso dal proprietario del club, una valutazione che si è fatta ancora più forte dopo le notizie, rimbalzate anche a Houston, del passo avanti di un altro italoamericano, Rocco Commisso, nella realizzazione di un nuovo centro sportivo.

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