Roma, i reali qatarioti in tribuna. Friedkin, trattativa in stand-by

Sono giorni caldi per il futuro del club giallorosso: intanto all'Olimpico spettatori speciali e "interessati" per la sfida contro il Wolfsberger
Roma, i reali qatarioti in tribuna. Friedkin, trattativa in stand-by© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
3 min

I reali del Qatar in tribuna all’Olimpico. Per vedere il Wolfsberger, con tutto il rispetto, non il Barcellona. La notizia del giorno ha creato una serie di speculazioni sul futuro della Roma che però al momento non lasciano pensare a un nuovo assalto dei fondi mediorentali alla proprietà del club. Alcuni membri della famiglia, legati allo sponsor che la squadra porta sulla maglia, erano in città e così hanno deciso di andare allo stadio per la partita, ospitati nell’area vip dalla società. C’era anche l’ambasciatore del Qatar in Italia.

Affondo

I contatti con il QSI, che controlla anche il Paris Saint-Germain, risalgono all’inizio del 2019 e non hanno portato a un’offerta concreta. Di fronte alle cifre prospettate, Pallotta non ha ritenuto interessante negoziare smentendo in maniera decisa l’intenzione di vendere la Roma. In tempi recenti invece la banca Goldman Sachs ha diff uso in giro per il mondo una brochure, il cosiddetto teaser, con l’idea di offrire il controllo del club a un gruppo di investitori qualifi cati. Beh, l’unico davvero interessato negli ultimi mesi è stato Dan Friedkin. Che dopo aver completato la due diligenze sui conti della società sta trattando con Pallotta le modalità d’ingresso nel business.

Friedkin, nessuno stallo

L’affare è ancora assolutamente in piedi. Non c’è stato un rallentamento perché non c’era stata un’accelerata prima. Solo schermaglie. Ieri il titolo della Roma è calato in Borsa dopo le indiscrezioni del Sole 24 Ore. In verità, secondo quanto risulta, le parti continuano a parlarsi con l’intenzione comune di raggiungere un accordo. La distanza fi nanziaria rimane ma non è aumentata nelle ultime ore. E’ sempre stata la stessa. Pallotta valuta la Roma 1 miliardo di euro, da cui poi andrebbe sottratto il debito da 272 milioni mentre Friedkin, senza lo stadio di proprietà, è disposto a spenderne non più di 700, partecipando inizialmente all’aumento di capitale da 150 milioni per poi rilevare la quota di maggioranza della società.

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