Pellegrini e Zaniolo tesori d'Italia

Pellegrini e Zaniolo tesori d'Italia© ANSA
Alberto Polverosi
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Basta ricordare quanto accadde su questo stesso campo un anno fa per capire cosa può succedere adesso. Basta ricordarlo e capovolgerlo, Fiorentina e Roma sono destinate a mettersi nei guai, l’un con l’altra, ma in guai seri. Il 7-1 di Coppa Italia dei viola di Pioli sui giallorossi del gennaio scorso sfociò poco dopo nel licenziamento di Di Francesco. Il vendicativo 4-1 di ieri sera della Roma di Fonseca sulla Fiorentina potrebbe portare a un’amara rifl essione su Montella.

Era difficile che al Franchi finisse diversamente, perché da una parte giocava una squadra che anche a Firenze si è mostrata in tutto il suo splendore, con 4 gol stupendi e meritati che l’hanno incollata al quarto posto e trascinata, per il momento, a -1 dalla Lazio; dall’altra giocava una squadra con poca logica e tecnicamente misera, depressa e tormentata da una crisi senza soluzione, capace di pareggiare appena 2 partite nelle ultime 7. La sua ultima vittoria in campionato risale al 30 ottobre scorso. Questa crisi arriva da lontano, arriva dalla scorsa stagione, finita con una salvezza all’ultima giornata. L’allenatore, anche allora, era Vincenzo Montella. Fra oggi e domani, per i viola il rischio di farsi risucchiare ancora più giù in classifica è concreto.

In campo c’era troppa differenza, aumentata dalle assenze nella Fiorentina di Chiesa e Ribery, unico giocatore di qualità pura nell’organico dei viola. Quella qualità che Fonseca ha saputo usare e dosare, costruendo una squadra che affascina col suo palleggio mai fine a se stesso. Due nostri ragazzi lo esaltano, Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. La loro partita è stata la conferma della loro stagione: strepitosa. Pellegrini ha fatto rivivere a Firenze il ricordo di un fantastico trequartista, un autentico uomo-assist, Manuel Rui Costa. Il tecnico portoghese gli ha dato i contorni del ruolo e gli ha affidato il compito che di solito si affi da ai veri numeri 10: creare, inventare, rifinire. Solo che stavolta Pellegrini ha anche concluso, con un gol da numero 10, da amante del biliardo, non palla in rete, ma palla in buca. Quanto a Zaniolo ha messo il timbro della sua qualità in tre gol su quattro: assist per l’1-0, punizione procurata per il 2-0, infine contropiede di 40 metri con palla incollata al piede per il 4-1 tutto suo.

Roberto Mancini si sarà fregato le mani, se quei due si confermano su questo rendimento fino a maggio all’Europeo ci divertiremo.


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