Friedkin, la scheda: è fra i 500 più ricchi del mondo

Scopriamo chi è il magnate americano che sta acquistando la Roma: ha un patrimonio tre volte superiore a Pallotta
Friedkin, la scheda: è fra i 500 più ricchi del mondo© Getty Images
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Da un trader di successo a un billionaire in carne e ossa. Questa, in sintesi, la fotografia del confronto economico-finanziario tra l’attuale presidente dell’AS Roma (il “bostoniano” James Pallotta) e il futuro nuovo proprietario del club capitolino (il “texano” Dan Friedkin). Due scuole di pensiero ma anche business molto differenti: il primo è impegnato, dal 2009, con il gruppo Raptor (hedge fund), nel mondo della finanza; il secondo è da sempre attivo nel settore automotive.

Friedkin, patrimonio tre volte superiore a Pallotta

Ha fondato la catena “Gulf States” presente, con il marchio Toyota in esclusiva, in 5 stati (per un totale di 154 concessionarie). Con il suo gruppo, Friedkin ha sviluppato un giro d’affari superiore a 8,23 miliardi di euro (il patrimonio personale del magnate texano, di origini californiane, è stimato invece in 3,67 miliardi). L’imprenditore di Houston (tra i primi 500 “miliardari” al mondo, secondo l’ultima classifica stilata dal magazine Forbes) è forte di un patrimonio tre volte superiore a quello di James Pallotta (valorizzato in 1 miliardo di euro). Quest’ultimo, a sua volta, intermedia affari, attraverso il gruppo Raptor (nella sede di Boston) per 8,95 miliardi di euro.  L’attuale presidente giallorosso, nonostante i successi nel trading, non è riuscito ancora a scalare la classifica di Forbes, alla pari di Dan Friedkin (al 187º posto solo sul territorio nordamericano), proprietario e amministratore delegato di “The Friedkin Group”. 

Gli affari di Friedkin: cinema, hotel di lusso e beneficenza

Uscendo dal suo core business (il settore auto) l’uomo d’affari texano sta investendo anche nella cinematografia (nel 2017 ha co-prodotto “Tutti i soldi del mondo”, un film sulla storia del rapimento di Paul Getty, nel ’73, a Roma) attraverso la start up Imperative Entertainment (studio di produzione fondato nel 2014 a Santa Monica). In crescita inoltre le divisioni dedicate agli hotel di lusso (Aspen e Cabo San Lucas sono i resort di punta del catalogo “leisure”) e alle spedizioni “adventure” in località esotiche.  Ma ciò che colpisce maggiormente è l’impegno a livello filantropico: oltre 355 milioni di euro come “famiglia Friedkin”.  
Una cifra “monstre” che conferma le potenzialità economiche del tycoon texano, adesso pronto a pagare una cifra vicina agli 800 milioni di euro per l’acquisto dell’AS Roma. Sicuramente un prezzo non a buon mercato, in considerazione del blasone sportivo del club e della ridotta presenza di asset in pancia della società.  Un investimento molto oneroso di cui è difficile immaginare il break even nel breve periodo (alla luce dell’indebitamento del club giallorosso valutato in 272 milioni di euro), mentre è un affare irripetibile per James Pallotta.

Gli altri interessi di Friedkin, dal turismo agli stadi

Da ambienti a stelle e strisce infine si sottolinea come l’investimento di Friedkin, in ambito calcistico, sia strettamente collegato ad una serie di ulteriori operazioni dell’imprenditore americano, soprattutto nel settore del turismo.  Le attenzioni degli addetti ai lavori si stanno concentrando anche sulle attività marketing/sponsorizzative di Friedkin e del gruppo Gulf States Toyota. Questi ultimi hanno lavorato, negli anni passati, sul progetto di renaming del “Pizza Hut Park” di Frisco, poi trasformato in Toyota Stadium (vi gioca, nella Major League Soccer, l’FC Dallas). Nello stesso ambito, e sempre nello stato del Texas, ma all’interno dell’area di San Antonio, ha acquisito i diritti di nome del “Toyota Field”. Vi giocano attualmente gli “Scorpions” iscritti alla Nasl (serie minore di soccer a stelle e strisce).  Le capacità imprenditoriali di Dan Friedkin, unite all’esperienza maturata nella vendita dei naming rights di strutture sportive, potrebbero diventare una leva, oltre che una dote preziosa, per la seconda “fase americana” dell’AS Roma, soprattutto in vista della realizzazione del progetto dello stadio di Tor di Valle.

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