L'effetto Friedkin sullo stadio della Roma

L'idea del nuovo proprietario: presto il via libera o lo stadio si fa altrove. E il Campidoglio stringe i tempi
L'effetto Friedkin sullo stadio della Roma© ANSA
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Virginia Raggi a febbraio esultava: «Lo stadio si fa. E i proponenti, se vorranno, potranno aprire i cantieri entro la fine dell’anno». Oggi si conclude il 2019 e la prima pietra è ancora un miraggio. Ecco perché il suo prolungato silenzio fa rumore. Tanto rumore. Durante l’inaugurazione di una biblioteca nel Municipio VIII, la sindaca non ha risposto alla nostra doppia domanda: «Cosa significa per l’amministrazione il passaggio di proprietà della Roma? Se la sente di rassicurare i tifosi sulla realizzazione dello stadio?». Nessuna dichiarazione. La Raggi prima si è confrontata con il suo staff, poi ha chiacchierato a lungo con il suo vice Luca Bergamo. Curiosità: per 5 minuti i due politici si sono parlati alle orecchie, coprendosi la bocca con la mano come fanno i calciatori che non vogliono farsi leggere il labiale.

Stadio della Roma, la strategia del Campidoglio

Come interpretare l’ennesimo “no comment” della prima cittadina? Sicuramente fa parte di una strategia. Da quanto si apprende, l’amministrazione ha accolto con stupore l’accelerazione della trattativa per la cessione del club: in un primo momento il tema stadio sembrava essere l’ago della bilancia affinché le controparti trovassero un accordo; poi abbiamo scoperto che la volontà di Friedkin era talmente forte da superare anche questo ostacolo. La Roma verrà comprata comunque, con o senza Tor di Valle. Il messaggio in Campidoglio è arrivato forte e chiaro: qualora i discorsi dovessero impantanarsi nuovamente nella burocrazia, il texano potrebbe addirittura resettare tutto e costruire l’impianto da un’altra parte. È uomo d’azione e chi lo conosce bene tende a non escludere nemmeno questa possibilità. La linea che si sono dati i protagonisti politici della vicenda è quella del silenzio fino al closing. Raggi e Bergamo lo hanno dimostrato, l’assessore allo sport Frongia (anche lui ha preferito non rispondere ieri) e quello all’urbanistica Montuori andranno a ruota.

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