Roma, il borsino di Friedkin: chi parte e chi resta

Ecco cosa cambierà nell’organigramma societario con il prossimo passaggio di proprietà
Roma, il borsino di Friedkin: chi parte e chi resta

Friedkin esplora la Roma. Per ora con gli occhi dei suoi collaboratori più fidati, a cominciare da Marc Watts che ha scelto di alloggiare nello stesso albergo di Pallotta. Ma si tiene informato. Ha già studiato i profili dei dirigenti con i quali si dovrà confrontare durante la delicata fase della transizione, quella che porterà alla sua compagine manageriale definitiva.

Fienga 95%

Fienga, che ha gestito con grande discrezione i contatti con Pallotta da una parte e Friedkin dall’altra, non sembra in discussione. Dal gruppo americano filtra apprezzamento per l’opera di risanamento finanziario avviata l’estate scorsa e anche per la ramificata organizzazione interna creata.


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Baldissoni 50%

Più complesso stabilire il futuro di Mauro Baldissoni, svuotato da ogni funzione all’interno della società a seguito della rivoluzione di marzo. Da quasi un anno, oltre a seguire la squadra in giro per l’Europa, il suo ruolo di vicepresidente è operativo limitatamente alla vicenda-stadio.


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Petrachi 50%

Qualcosa si sta invece muovendo attorno a Gianluca Petrachi, che con il passare dei mesi ha perso appeal all’interno di Trigoria pur meritando grandi elogi dal popolo romanista dei social.


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Fonseca 80%

A proposito di Fonseca, la governance del club è soddisfatta del suo lavoro anche se i risultati invernali sono stati deludenti. Fienga è sicuro di aver individuato, dopo i rifiuti di Conte, Sarri e Gasperini, l’allenatore perfetto per il momento che sta attraversando la Roma. La sua conferma per la prossima stagione appare scontata, salvo comportamenti autodistruttivi della squadra da qui a fine stagione.


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Gli altri

Quanto alle figure meno mediatiche, ma non per questo meno rilevanti nell’organigramma della Roma, dovrebbero essere confermati sia il responsabile marketing Francesco Calvo che l’uomo delle relazioni diplomatiche Manolo Zubiria, tornato pochi mesi fa. In discussione è il futuro di Paul Rogers, il manager delle strategie digitali, che è molto legato a Pallotta.

 


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Friedkin esplora la Roma. Per ora con gli occhi dei suoi collaboratori più fidati, a cominciare da Marc Watts che ha scelto di alloggiare nello stesso albergo di Pallotta. Ma si tiene informato. Ha già studiato i profili dei dirigenti con i quali si dovrà confrontare durante la delicata fase della transizione, quella che porterà alla sua compagine manageriale definitiva.

Fienga 95%

Fienga, che ha gestito con grande discrezione i contatti con Pallotta da una parte e Friedkin dall’altra, non sembra in discussione. Dal gruppo americano filtra apprezzamento per l’opera di risanamento finanziario avviata l’estate scorsa e anche per la ramificata organizzazione interna creata.


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