La Roma ha perso la voce. Anche i giocatori perplessi

A Petrachi è stato suggerito il silenzio dopo varie uscite inopportune
Carlos Augusto - TERZINO

Bloccato da Petrachi già da tempo il terzino brasiliano di 21 anni del Corinthians. Negli ultimi giorni del mercato di gennaio Cairo ha provato a prenderlo subito per il Torino, ma il giocatore ha mantenuto l’impegno con la Roma per la prossima stagione.© LAPRESSE
Roberta Maida
3 min

ROMA - Eppure c’è stata un’epoca in cui la Roma parlava. Soprattutto quando le cose andavano male, un dirigente andava davanti alle telecamere e ai bloc-notes a rappresentare il rammarico di un momento negativo e magari anche a giustificarlo davanti ai tifosi. Lo ha fatto la Roma di Sabatini, lo ha fatto la Roma di Monchi, lo ha fatto persino la Roma ad interim di Massara. Con modi e termini più o meno ruvidi, con spiegazioni più o meno plausibili. Ma almeno faceva sentire la sua presenza. La Roma di Petrachi, terzo direttore sportivo “forte” della gestione Pallotta, non parla e non motiva.

Il precedente

L’ultimo commento su una partita risale a ottobre, dopo il tormentato pareggio all’Olimpico contro il Cagliari: ne venne fuori un’invettiva contro l’arbitro Massa e in generale una vaga accusa di complotto «perché forse diamo fastidio», con tanto di gaffe sessista che poi lo obbligò a una precisazione serale. Altre volte Petrachi ha parlato, ai microfoni preferiti, ma sempre prima delle partite e mai dopo, e sempre per sfoggiare quell’atteggiamento “muscolare” che gli ha creato non poche inimicizie a Trigoria, cercando forse legittimazione e consenso.

Vuoto

Non dovrebbe in realtà sorprendere il silenzio di Petrachi, autoproclamatosi «omertoso». Ausilio, collega di ruolo dell’Inter, ha ricordato le sue disavventure dialettiche, una delle quali (su Dzeko) ha provocato un’inchiesta federale, poi archiviata. Del resto è stata la società a chiedergli di evitare interviste inopportune a caldo. Sorprende semmai che la Roma non si sia ancora dotata di un manager che sappia comunicare. Ne avrebbe le qualità Morgan De Sanctis, che però in questo momento ha la funzione di vicedirettore sportivo e non potrebbe delegittimare Petrachi, il suo capo. Servirebbe un dirigente libero da vincoli.

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