Fonseca: "Roma, problema mentale. Non mi sento in discussione"

Le parole del tecnico giallorosso dopo il ko contro l'Atalanta: "La Champions è ancora possibile"
Fonseca: "Roma, problema mentale. Non mi sento in discussione"© Getty Images
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ROMA - Terzo ko consecutivo, quinta sconfitta su sette gare in campionato nel 2020. La Roma di Paulo Fonseca vive un momento di piena crisi, il 2 a 1 in rimonta subìto dall'Atalanta mette sempre più a rischio la qualificazione alla prossima Champions League, oltre ad avvicinare le pretendenti per un posto in Europa League. Al termine del match Fonseca è intervenuto ai microfoni delle emittenti televisive per spiegare la sconfitta e il momento di crisi giallorossa. "In questo momento dobbiamo lavorare sulla testa dei giocatori - le sue parole a Dazn -. Non è mai facile giocare in questo stadio, ma abbiamo giocato una partita strategica sul piano difensivo. Quando abbiamo preso il primo gol la squadra ha avuto un momento difficile. Non posso dire niente ai miei sul piano dell'atteggiamento. La partita è stata decisa nei dettagli, abbiamo lavorato bene sul piano difensivo". 

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Corsa Champions ancora aperta?
"Mancano quattordici partite, credo che sia possibile ancora arrivare in Champions. È difficile, ma questo campionato è molto equilibrato e possiamo farcela".

C'è un problema mentale e fisicamente la squadra cala nel secondo tempo. 
"Soprattutto mentale, fisicamente la squadra sta bene. In questa partita abbiamo corso tanto e con intensità. Dobbiamo credere che possiamo superare questo momento. Adesso ogni tiro è un gol, è difficile spiegare questi errori ma dopo questa prestazione posso dire di essere fiducioso e che torneremo preso alla vittoria. Abbiamo lavorato bene in settimana, cambieremo questo momento già dalla prossima partita". 

Ha vitsto qualcosa di importante tatticamente per il futuro?
"Potremmo giocare nuovamente con questo sistema. In questa gara non avevamo Cristante e Diawara, e l'unica soluzione a centrocampo era Mancini. Ma possiamo giocare con questo sistema di gioco". 

Miglioramente nella linea difensiva.
"Era importante che la squadra non si allungasse. Abbiamo quasi sempre fatto bene questo lavoro, ma poi quando recuperevamo palla non abbiamo giocato come l'avevamo preparata. Con la pressione dell'Atalanta non è mai facile". 

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Queste invece le parole del tecnico in conferenza stampa. 

L’impressione è che la Roma fosse più forte il 31 dicembre 2019 con Zaniolo, Florenzi e Diawara.
"È difficile dire se siamo una squadra meno forte, è vero che abbiamo infortuni di giocatori importantissimi. Quando non vinciamo è normale che si pensi che non siamo forti, capisco perfettamente. La verità è che in questi mesi, con questa sconfitta, anche la fiducia dei giocatori non è la stessa. Penso che oggi non sia stata una questione di fiducia. Sono dettagli nella partita, abbiamo fatto molte cose positive, di solito creano tante occasioni da gol. Difensivamente nel primo tempo sempre bene, ma sono due dettagli che decidono la partita. Quando sbagliamo succede sempre il gol, le altre squadre hanno fatto sempre gol all’incrocio dei pali".

Qualcuno ha presentato questa partita come una finale. È stata una gara importante da cui è difficile ritornare?
"Sono tutte finali per i giocatori della Roma. Mancano quattordici partite, credo che sia possibile".

Lei si sente in discussione?
"Mai".

Parla di dettagli, ma Gollini non ha fatto una parata.
"Vero, non ha fatto una parata, c’è stata un’occasione per Pellegrini, in una gara avara di emozioni. Per concludere in bocca al lupo per l’Atalanta per la gara contro il Valencia".


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