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ROMA - Per molti era scritto nel destino. La Roma nel sorteggio degli ottavi di Europa League ha pescato il Siviglia dell'ex Monchi, il diesse in carica per un anno e mezzo nella Capitale prima di rassegnare le dimissioni in comune accordo con i dirigenti giallorossi. Proprio Monchi secondo Pallotta è stato uno degli artefici del disastro della scorsa stagione, con l'eliminazione dalla Champions league, un mercato insufficente e la mancata qualificazione in Champions: "Chiesi a Monchi un piano B da attuare nel caso in cui le cose fossero ulteriormente peggiorate - le parole del presidente a marzo 2019 -. Pur essendo lui l’unico responsabile della parte sportiva alla Roma, non aveva un piano B. Questo accadeva a novembre: mi spiegò che il suo piano B era continuare con la stessa strategia, quella del piano A. Mi ha chiesto di fidarsi di lui e di lasciarlo fare a modo suo. Gli abbiamo dato il pieno controllo e ora abbiamo più infortuni di quanti ne abbiamo mai avuti".
La Roma pesca il Siviglia di Monchi
Attriti e divergenze mai risanate, adesso la Roma - non più di Pallotta ma di Friedkin - sfiderà il direttore sportivo che ha deluso tutte le aspettative e che è tornato la scorsa estate nel club che lo aveva lanciato. Ha rivoluzionato completamente il Siviglia con diciassette acquisti, oltre ad aver scelto un nuovo tecnico. La squadra è stata affidata a Julen Lopetegui, ex ct della Spagna poi licenziato dopo aver firmato un contratto con il Real Madrid. Vita dura in blancos, dopo soli quattro mesi è stato esonerato per lasciare il posto al traghettatore Solari prima del ritorno di Zidane.
Al Siviglia sta provando a costruire una nuova squadra, ma con risultati altalenanti. Dodici vittorie (solo cinque in casa), sette pareggi e una sconfitta in Liga: 43 punti in classifica, uno in più di quanto ha invece fatto la Roma in questo campionato. Come il club giallorosso anche Monchi ha cambiato tanto spendendo oltre centocinquanta milioni per i nuovi giocatori. Tra i tanti arrivati infatti Lopes, Koundé, En-Nesyri, Dabbur, Ocampos, Carlos, De Jong, Fernando e a gennaio l'ex Milan Suso.
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Proprio come la Roma, il problema del Siviglia sono i gol: se però la squadra giallorossa ha segnato 47 reti, quella andalusa ha reliazzato soltanto 34 gol, subendone 25 (sette in meno della Roma). Colpa di un tridente di qualità, ma che non ha al momento un vero e proprio bomber. Luuk De Jong, acquistato la scorsa estate dal Psv per 12 milioni ha realizzato soltanto quattro gol, mentre il miglior marcatore del Siviglia è Lucas Ocampos con otto reti. Il gioco passa dai piedi di Banega, elemento chiave del 4-3-3 di Lopetegui e uomo fondamentale con 6 assist vincenti. Importante anche la spinta dei due terzini, Reguillon e Jesus Navas, sia nella fase difensiva sia in quella offensiva. I gol passano anche dalla sinistra, con i quattro assist serviti da Reguillon per le poche reti (pochi) degli attaccanti. Elemento diventato subito indispensabile è Suso, l'ex esterno del Milan arrivato a gennaio. Subito titolare, da quando è arrivato non è mai uscito dal campo. Fino ad ora ha segnato un gol, Lopetegui spera presto di far ritrovare allo spagnolo la vena realizzativa per non perdere il quarto posto e la prossima qualifcazione alla Champions League.
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Sorteggio complicato ma non impossibile per la Roma. A incoraggiare la squadra giallorossa anche un dato statistico. Negli ultimi due precedenti contro squadre spagnole durante la fase a eliminazione diretta nelle coppe europee la Roma è sempre riuscita a passare il turno. È accaduto contro il Barcellona ai quarti di Champions del 2018, con la rimonta storica portata a termine con il colpo di testa di Manolas, e con il Villareal nei sedicesimi di Europa League del 2017
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