Friedkin presidente della Roma, mancano solo alcuni dettagli

Si avvicina la chiusura dell’accordo, con la Borsa che spinge per una veloce ratifica
Friedkin presidente della Roma, mancano solo alcuni dettagli© ANSA
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ROMA - Il Coronavirus da una parte, l’analisi finanziaria dall’altra. Tutto produce riflessioni, niente avviene per caso. Se Friedkin non ha ancora presentato l’offerta formale per acquistare la Roma, avviando le procedure per l’accordo preliminare e per il conseguente closing, significa che qualcosa deve essere sistemato. Ed è una questione anche, se non soprattutto, di denaro. Nulla lascia immaginare che un affare così avviato, nella sua complessità e nella sua magnificenza, possa saltare per una percentuale relativamente bassa di dollari, ma nell’ambito di una negoziazione articolata anche la rinuncia a una clausola, a un’opzione, a un milione, può accelerare le pratiche. C’è assai poco di ideologico a questo punto del business: Friedkin ha deciso di investire nella Roma e Pallotta non vede l’ora di uscire di scena. Al tempo stesso Friedkin sta cercando di capire se le annunciate modifiche al fair play finanziario Uefa, allargando i margini di perdita per i club, possano consentirgli un atterraggio morbido sulla squadra, senza obbligarlo a sacrifici tecnici impopolari. Non vuole presentarsi ai tifosi della Roma come il padrone che ristruttura il debito. Vuole entrare nella Roma con programmi ambiziosi.

Fair value

Da qui le discussioni sul cosidetto equo valore, che ha fatto scendere di un po’ la valutazione finale del pacchetto Roma, comprensivo di 12 società differenti: alla fine, compresi i debiti che dovrà accollarsi, la quota di aumento di capitale e Opa, Friedkin stanzierà non più di 700 milioni, rispetto ai 780-790 che erano filtrati dopo l’intesa di dicembre. Pallotta e il suo variegato consorzio incasseranno una plusvalenza di circa 80 milioni. Niente male. Intanto le oscillazioni recenti del titolo in Borsa rendono necessaria una veloce codifica dell’accordo, come chiede la Consob. Pochi giorni e sapremo: a questo punto è inutile sbilanciarsi con una data certa. Ma non si prevede uno slittamento esagerato. E poi? Dal signing, cioè la firma del contratto preliminare, al passaggio di proprietà vero e proprio passeranno circa due mesi. Quindi è presto per attivare il countdown. Di sicuro Friedkin si è già adoperato per costituire lo staff che possa guidare la Roma. 

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