Roma, Pastore: "Spero di tornare in Argentina"

Il Flaco sul futuro e sull'emergenza che sta bloccando l'Italia: "È una cosa che va presa seriamente. Ci sono delle vite in gioco"
Javier Pastore© LAPRESSE
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ROMA - Il calcio è fermo per l'emergenza Coronavirus, i giocatori si allenano a casa aspettando il momento di poter rientrare nei centri sportivi e tornare quindi a giocare a calcio“Il club ci ha inviato tutti i materiali a casa, che siano biciclette o altro, e quindi lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del 3 aprile, poi quando riprenderemo avremo bisogno di quindici giorni di preparazione". Javier Pastore, intervistato da ‘Cadena 3’ in una diretta video da casa, ha raccontato la sua esperienza dentro casa durante l'emergenza Coronavirus: "In Italia se ne parlava quasi come uno scherzo, fino a che gli ospedali sono stati colpiti. Da mercoledì scorso siamo in quarantena a casa, senza poter fare nulla, andare ad allenarsi, muoversi o viaggiare. Io mi alleno mattina e pomeriggio per poter dividere la seduta in più parti e occupare il tempo. Per noi che stiamo spesso fuori e viaggiamo molto è un’occasione per stare con i bambini e la sto sfruttando. Dovevamo allenarci questo mercoledì (oggi, ndc) in più gruppi, ma dopo le decisioni del Governo è tutto fermo. E non sappiamo se realmente tutto terminerà il 3 aprile. Potrebbe durare anche di più. Spero che non ci siano molti casi come in Italia, ma bisogna capire che è una cosa che va presa seriamente. Ci sono delle vite in gioco e non è uno scherzo”. Il ‘Flaco’ continua a il recupero dal problema all’anca che lo ha tormentato e gli ha creato tanti dolori, spera di concludere al meglio il campionato con la Roma e poi chissà, magari finire la carriera in Argentina: "Spero che un giorno, con l’aiuto di Dio, si possa fare". 

 


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