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ROMA - Ventisei anni, la voglia di ritornare in Italia per togliersi di dosso l'etichetta di 'bidone' e lasciarsi alle spalle il rimpianto di aver sprecato un'occasione d'oro. Juan Manuel Iturbe era a un passo dal trasferirsi di nuovo in Serie A con il Genoa, ma a gennaio la trattativa è saltata dopo le visite mediche: "Quando sono sbarcato in Italia non avevo ancora un accordo al 100% - ha ammesso il paraguaiano a tuttomercatoweb.com -. Il Genoa mi fece arrivare in Italia perché convinto che sarebbero usciti altri attaccanti. Invece, l’ultimo giorno erano ancora tutti lì e alla fine non abbiamo raggiunto l’accordo. Mi è dispiaciuto davvero tanto, ero tornato in Italia con tutti i miei bagagli e invece adesso mi sono trasferito in un altro club messicano, il Pachuca".
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Adesso dell'esperienza italiana non gli resta che il rimpianto, quello di non essere riuscito a far bene nella Roma che lo aveva pagato tanto, quasi 25 milioni: "I primi mesi sono stati molto belli, all’altezza delle aspettative. Poi non ho avuto molta fortuna, a causa di qualche infortunio di troppo ma non solo: ammetto che anche io ho commesso degli errori, a volte non c’ero con la testa. A Roma c’è più pressione, non è come giocare a Torino per la Juventus: il tifo è più caldo. Non vincono lo scudetto dal 2001 e ogni anno partono con l’obiettivo di provare a fronteggiare proprio i bianconeri. Non è facile". Però per la sua rivincita personale Iturbe sceglierebbe proprio il club giallorosso: "Tornerei alla Roma, con una testa diversa. Ora ho 26 anni, una famiglia. Ho imparato dai miei errori e sono un giocatore più maturo. Se torno in Italia, so che non posso più sbagliare".
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