Coronavirus, Pallotta, Friedkin: Roma, De Rossi e il rinvio del ritorno

Insanabile la frattura con l’attuale proprietà. E la pandemia ha fatto slittare il corso di Coverciano
Coronavirus, Pallotta, Friedkin: Roma, De Rossi e il rinvio del ritorno© Bartoletti
Roberto Maida
3 min

Poteva succedere quest’anno ma la pandemia ha rallentato la pallina sul piano inclinato. Daniele De Rossi non tornerà subito alla Roma per due motivi: 1) la rottura con Pallotta è insanabile. Se fosse arrivato subito Friedkin, il rientro sarebbe stato più morbido; 2) il virus ha cancellato ogni attività e quindi anche il corso da allenatore, che avrebbe preso il via a Coverciano proprio in questi giorni consentendogli di lavorare già nella prossima stagione (come vice in Serie A e B, o come primo allenatore di una squadra di C o di una Primavera).

De Rossi, la Primavera e la situazione in casa Roma

L’idea di succedere al padre Alberto sulla panchina della Primavera lo stuzzicava, così come aveva guadagnato consensi all’interno del gruppo interessato ad acquistare la Roma, ma le condizioni dell’affare sono cambiate e di conseguenza ogni discorso è rimandato almeno fino al 2021. Tra l’altro De Rossi senior, che sembrava intenzionato a lasciare il ruolo a giugno, con il contratto in scadenza, ha fatto sapere negli ultimi giorni di essere orientato a continuare per un’altra stagione, rinviando così il passaggio alla carriera da dirigente.

I maliziosi sostengono che Alberto, tenendo occupata la casella, possa favorire anche il ritorno del figlio. Ma in realtà la scelta del professionista riguarda le mansioni da svolgere: da maestro di calcio De Rossi senior è un’istituzione, un leader rispettato, mentre entrando nella struttura di comando dove già si dividono i compiti De Sanctis e Bruno Conti, senza contare le comprensibili ingerenze del ds Petrachi, rischierebbe di avere meno libertà di espressione.

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