Kolarov: "Da piccolo facevo urlare i vicini. Futuro? Posso dare ancora tanto"

Il terzino: "Gioco altri due anni, mi sento bene. Poi resterò nel mondo del calcio"
Kolarov: "Da piccolo facevo urlare i vicini. Futuro? Posso dare ancora tanto"© LAPRESSE
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ROMA - Un messaggio alla Roma, oppure a quel Bologna che tanto gli sta facendo la corte. "Mi vedo ancora come giocatore, posso dare tanto". Aleksandar Kolarov non ha ancora terminato la sua avventura da calciatore, ha ancora un anno di contratto con la Roma (più opzione per il secondo), e non ha intenzione di alzare bandiera bianca: “Penso da tempo a cosa farò nel futuro visto che non sono un giocatore giovane - ha detto a Dazn -. Non mi sento vecchio, però la maggior parte della mia carriera è alle spalle. Ho i miei programmi già da uno o due anni. Ora mi vedo come giocatore, posso dare ancora tanto, mi sento bene fisicamente. Sono concentrato sul campo. Dopo la fine della carriera mi vedo sempre nel calcio, è poco ma sicuro. Il ruolo oggi non saprei dirlo. Avrò altri due anni per pensarci, poi deciderò con tutta la serenità”.

Quando ha cominciato a tirare le punizioni?
"Io e mio fratello da piccoli giocavamo nel cortile di casa. Il nostro cancello di legno aveva una parte in alto che faceva un gran rumore se colpito, quindi ogni volta che prendavamo quella parte con il pallone i vicini ci urlavano contro. Io provavo sempre a colpire quell'angolo, così li facevo strillare!"

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Cosa serve per calciare come lei?
"Ci vuole il talento, il piede, ma anche l'allenamento. La rincorsa per me è troppo importante. Se mi metto bene con il corpo vedo la barriera e il portiere: posizionandomi bene possono prendere il pallone come voglio". 

Mihajlovic.
"Era un idolo di tanto ragazzi quando ero bambino. Io ho avuto la fortuna di lavorare con lui, mi ha dato qualche consiglio". 

La migliore punizione stagionale?
"Mi è piaciuta molto quella contro il Bologna, abbiamo vinto quella gara all'ultimo secondo"

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