Nainggolan: "Tornerei alla Roma, Totti il più forte di tutti"

Il centrocampista del Cagliari: "Sono andato via dalla Capitale per cose fatte a mia insaputa e per rispettare soprattutto me stesso"
Nainggolan: "Tornerei alla Roma, Totti il più forte di tutti"
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ROMA - A tutto Nainggolan. Il centrocampista del Cagliari si è raccontato in una diretta Instagram parlando degli anni indimenticabili alla Roma, ma anche del suo doloroso addio per passare all'Inter: "Sono andato via dalla Capitale per rispettare soprattutto me stesso. Uno ha fatto delle cose dietro le spalle, a mia insaputa. Per come sono fatto io non potrei neanche salutare una persona del genere. Visto che vuoi che vado via, decido io dove andare. Nessun problema nello spogliatoio".

Nainggolan: "Tornerei alla Roma"

Al suo arrivo a Milano però il morale non era alle stelle: "Nulla togliere ai tifosi dell’Inter però se tu mi chiedevi se ero più contento di essere arrivato all’Inter o più triste di aver lasciato la Roma, ti dicevo che ero più triste di essermene andato". Il cuore Radja l'ha lasciato a Trigoria: "Tornerei alla Roma. Se ci fossero i presupposti io tornerei. Ho vissuto anni bellissimi, una piazza che mi vuole bene e a cui io voglio bene e ho dato tutto. Che cosa mi manca di Roma? Le serate (ride, ndr). No, no scherzo, mi manca tutto di Roma. Ho rivisto da poco la partita contro il Barcellona e quando sentivo l’inno ho scritto un sacco di cose al gruppo. Venendo quella partita ancora mi venivano i brividi. Era talmente un mondo naturale per me Roma che mi manca. Sono successe queste cose qua poi. Vediamo. La porta è sempre aperta". Poi un aneddoto della sua esperienza in giallorosso: "Ce ne sono tanti, ma quello che accade nello spogliatoio resta la. Ogni tanto arrivato stanco e mi addormentavo sul lettino (ride, ndr)".

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Il derby di Roma e quello di Milano

"Quello di Roma è un’altra cosa. San Siro ti fa molto più effetto perchè è molto più attaccato però durante la settimana non lo senti come lo senti a Roma. De Rossi poi ti faceva una testa così durante la settimana, aveva la vena che gli scoppiava. Ti caricava in una maniera incredibile durante gli allenamenti. A Roma ti prendono per il culo pure un mese dopo. A Milano dopo la partita è finito tutto".

Nainggolan e Spalletti

"Lui è un allenatore che calcisticamente per me è il più forte che ho avuto. Io Allegri l’ho vissuto poco, solo sei mesi. Per le mie caratteristiche Spalletti era il migliore. A volte come uomo è molto duro. Prima mi dicevano che era un po’ diverso. Penso che quando c’è da combattere o andare addosso ai giocatori lui ci va. Fa parte della sua personalità".

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Nainggolan: "Totti è il più forte"

"Scontato, il più forte è Totti, ma ho giocato con tantissimi giocatori bravi. Quando Pjanic giocava mezzala e le sue qualità uscivano ancora di più fuori. Dzeko per me è la prima punta più forte con cui ho giocato. Più di Lukaku e Icardi perchè lui fa tutto. Fa assist, gol, tiene palla. è un giocatore tecnico per la sua altezza, veloce. Mi piace tanto. Icardi in area è il più forte di tutti. Lukaku ha la potenza fisica. Un Lautaro già somiglia di più a Dzeko. Tiene bene palla, è forte fisicamente però per tecnica è un giocatore fortissimo".

Nainggolan su Totti e De Rossi

"Vedevo Totti e De Rossi e pensavo che non fosse normale stare con fenomeni del genere, ma sono i primi che ti accolgono e ti prendendo per braccio. Mai vere le cose dette sul fatto che creassi problemi negli spogliatoi. Ho il mio carattere, sono diretto e quando c’erano problemi dicevo sempre la mia".

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Nainggolan: "Mio figlio alla Lazio o alla Juve? Non sarebbe un problema"

"Non obbligherei mio figlio a giocare a calcio. Sarebbe un sogno perché ho sempre voluto un maschio. Per me se domani andasse a giocare alla Juve non sarebbe un problema, stessa cosa per la Lazio. Sono scelte che spetteranno a lui".

Nainggolan sulla Lazio e la Juventus

"Mi ricordo un derby che abbiamo vinto 2-0 e giocavo in mezzo al campo con Vainqueur, ma senza i vari De Rossi e Pjanic per infortunio. Era la mia prima da capitano e sarebbe stata più difficile". Sulla Juventus: “Io non odio nessuno, ma mi ha sempre dato fastidio. Io non sono mai andato alla Juve perché vincere uno scudetto facendo 5 partite all’anno non lo sentirei mio. Ho preferito fare un altro percorso, non bisogna scegliere la società che vince sempre. Vincere 10 scudetti a Torino è una cosa normale, vincerne uno a Roma o altrove è migliore per me. Alla Juventus direi sempre no. La gente pensa che ce l’ho con loro e iniziano i cori contro di me”.

Nainggolan: "Scaricato dall'Inter. Alla Juventus direi sempre di no"

"Quella di andare all'Inter è stata una scelta mia, non volevo cambiare paese. Con Spalletti a Roma avevo fatto bene e mi piaceva come allenatore. La mia scelta è stata facile. Nulla togliere ai tifosi dell’Inter che mi sono sempre stati vicini, sono un bel tifo. Ma se mi chiedevi, nei primi mesi, se ero più felice di essere all’Inter o di aver lasciato la Roma, ti dicevo che ero più triste per aver lasciato la Roma. All’Inter le prestazioni non erano quelle degli anni precedenti. Non ero me stesso, forse per colpa mia, e sapevo che non potevo dare di più.Sono ritornato al Cagliari perché sono stato scaricato. Ero andato in Cina e sapevo di non poter fare le amichevoli. Credevo avessero cambiato idea all’Inter e sono partito. Succede il contrario di ciò che avevo pensato e poi mi chiama Giulini, che già mi cercava dall’anno prima, e mi dice che vuole riportarmi a Cagliari a fine carriera. Quando ha saputo di questa occasione ci siamo sentiti e mi ha stimolato a ritornare. C’erano altre proposte e avevo sentito anche la Fiorentina, la Sampdoria. Il Cagliari sta facendo un campionato diverso. Volevo ritrovare la serenità”.

Nainggolan: "Torniamo a giocare"

Chiusura sulla crisi Coronavirus e la possibilità di tornare in campo: "Penso sia giusto finire la stagione, non è giusto lasciare un campionato alla 25esima giornata. Giocare in casa o fuori cambierà poco perché sarà a porte chiuse. Scudetto? La Juventus, senza togliere nulla alla Lazio che sta facendo miracoli. Alla Juventus hanno tanti giocatori e hanno un gruppo più numeroso. La Lazio se la deve giocare per forza perché sta lì e prima o poi la Juve uno scudetto deve anche perderlo. L’Inter ha cambiato tanto: giocatori, stile di gioco, fisico. E’ sempre lì, ma manca sempre quel tassello. Quando deve vincere per superare la Juve, non vince”.


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