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ROMA - Effetto Raiola. La Roma è stata coinvolta nelle recenti chiacchierate sul futuro di Moise Kean, naturalmente prima del festino di Liverpool che ha messo in imbarazzo Carlo Ancelotti. Kean è anche in orbita Napoli e di altre società italiane. E in ogni caso freme per tornare in Serie A quanto prima, dopo l’innegabile ? op inglese: con tre allenatori diversi all’Everton, ha segnato solo un gol in Premier League.
Intrecci
La Roma in questo momento non è interessata a Kean, nemmeno in prestito e nemmeno nell’ottica di un centravanti giovane da affiancare a Dzeko. Il ragazzo peraltro guadagna molto. Ciò non toglie che in un’estate difficile, nella quale non tutti i desideri si potranno realizzare, l’opzione può tornare utile in un discorso complessivo. Raiola ad esempio ha una certa influenza su Mkhitaryan, che per Fonseca rappresenta un patrimonio da tutelare. «Vorrei che restasse - ha detto ieri - e so che anche a lui farebbe piacere». E allora, con il contratto in scadenza 2021 con l’Arsenal, Petrachi potrebbe chiedere una mano al potente procuratore. Se davvero Micki è disposto a tagliarsi lo stipendio anche per gli anni a venire, se rinnova con l’Arsenal e poi torna un’altra stagione in prestito, magari si può arrivare a una soluzione gradita. Non sarà facile ma vale la pena provare. Senza dimenticare che Raiola è anche il manovratore di Jack Bonaventura, che si svincola dal Milan e alla Roma potrebbe interessare per rinforzare il centrocampo, e il manager del giovane e ambitissimo Calafori, terzino sinistro classe 2002 che dovrà presto discutere con Morgan De Sanctis il nuovo contratto. Piace al Psg, esattamente come Lorenzo Pellegrini.
Solidità
E allora occhio, perché mentre la pandemia stravolge ogni logica, la Roma vuole sistemare i conti senza rinunciare a un buon grado di competitività. Per questo, prima di liberare Dzeko ci penserà mille volte sperando che il giocatore si riveli come sempre sensibile alle necessità ? nanziarie del club. Anche perché Mertens, cercato da Inter e Chelsea e per nulla sicuro di lasciare il Napoli, costerebbe comunque molto in un piano triennale di investimenti. [...]
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