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ROMA - Il bilancio allarma, l’organico straborda. Tra i compiti dei dirigenti della Roma, alle prese con un difficilissimo risanamento finanziario, c’è la costruzione della squadra della prossima stagione, che parte da numeri ingombranti. Considerando i giocatori che rientreranno dai prestiti, Fonseca si ritroverà una legione di 35 persone da incastrare tra le stanze di Trigoria. Altro che distanziamento sociale, questo è un assembramento involontario. E’ ovvio che non tutti si tratterranno. Per Schick per esempio alla fine la Roma troverà un accordo per la cessione al Lipsia, accontentando una specifica richiesta del ragazzo e allentando la tensione del conto economico. Ma per altri la manovra di deviazione sarà più complessa, anche a causa degli stipendi alti: Olsen, che a Cagliari stanno aspettando dopo la quarantena in Svezia, Karsdorp, che al Feyenoord non si è rilanciato, faranno fatica a ricollocarsi. E per fortuna della coppia Fienga-Petrachi, Nzonzi rimarrà in prestito al Rennes mentre Gonalons e Defrel saranno riscattati rispettivamente da Granada e Sassuolo. E’ andata male invece al croato Coric, una delle scommesse fallite da Monchi: ripartito da Almeria, città nota più per il modello di un’automobile che per la squadra di calcio, è stato frenato da un infortunio a inizio 2020 che non gli ha permesso di giocare il 50 per cento delle partite, condizione che avrebbe fatto scattare l’acquisto.
Abbondanza
Fonseca avrà teoricamente a disposizione cinque portieri, sei difensori centrali, quattro terzini destri. Non sono due squadre, sono tre. Nel gruppo di indesiderati spunta anche il misterioso francese Bianda, pagato 6 milioni più 5 di bonus e mai convocato in prima squadra nelle due stagioni trascorse a Trigoria, dove raramente si è messo in evidenza anche nella Primavera. A 20 anni, andrà piazzato in una società che gli dia fiducia.
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