Adesso chi vuole la Roma? Le banche sono al lavoro

Pallotta ha incaricato il solito istituto di cercare acquirenti ma la crisi rallenta le offerte
Adesso chi vuole la Roma? Le banche sono al lavoro© Bartoletti
Roberto Maida
2 min

ROMA - Le voci si accavallano, tra possibili acquirenti e inevitabili smentite. Sarà così per un pezzo, visto che la Roma è ufficialmente in vendita e il principale pretendente, Dan Friedkin, si è defilato. Se momentaneamente o definitivamente lo scopriremo dopo l’estate, quando le prospettive di rilancio dell’economia mondiale avranno stabilito la loro credibile roadmap. Ma allo stato attuale, Pallotta ha dato mandato alla banca d’affari Goldman Sachs di cercare un nuovo acquirente. E di farlo alla svelta, se possibile, perché ogni giorno che passa è un giorno in perdita per la sua società: dopo la semestrale a -87 milioni il Ceo designato dal padrone, Guido Fienga, sta studiando ogni strategia contabile per limitare il rosso di bilancio che andrà approvato dopo il 30 giugno.

WWW - La tagliola di fine esercizio finanziario, che rappresenta una scadenza ineludibile, sarà indicativa anche per eventuali investitori, Friedkin in testa. Nel caso la trattativa andrebbe ricostruita ex novo, dal momento che lo scenario è stato stravolto dalla pandemia. L’accordo di dicembre è stato superato dai fatti, provocando una svalutazione del bene che i legali dell’acquirente hanno stimato di almeno il 30 per cento. Significa che dai 710 milioni, inclusi i debiti che ora sono attestati a quota 264, bisogna scendere sotto i 500 per poter ragionare. Ma Pallotta, con il lungo codazzo di partner coinvolti nel business, vendendo a quella cifra non rientrerebbe nemmeno delle spese sostenute.

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