Villar: "Non esco con gli amici, lo devo alla Roma che ci ha aiutato tanto"

Il centrocampista giallorosso: "Sento una certa responsabilità nei confronti del club, preferisco restare a casa per evitare rischi"
Villar: "Non esco con gli amici, lo devo alla Roma che ci ha aiutato tanto"© LAPRESSE
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ROMA - Gonzalo Villar è pazzo della Roma, squadra che lo acquistato a gennaio per cinque milioni di euro dall'Elche. Un passo importante per il centrocampista che dalla serie B spagnola è stato catapultato tra i professionisti della Serie A. Villar non teme la pressione e ai microfoni di Onda Cero ha raccontato come ha vissuto l'isolamento per l'emergenza Coronavirus e i suoi primi mesi a Roma. 

Sta studiando economia aziendale, pensa di fare il dirigente o diventare presidente di un club un giorno?
"Ho fatto un esame recentemente ed è andato bene. Non penso a quello, è più una sfida. Ora davanti ho una carriera da calciatore, poi nel futuro non si può mai sapere cosa succederà e per questo è meglio avere una laurea".

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Ha scoperto qualcosa di lei che non sapeva durante questi mesi chiuso in casa?
"Ho capito di essere in grado di fare determinate cose. Prima avevo una signora che veniva a pulire casa, ma durante il lockdown ovviamente non potevamo avere contatti con nessuno, quindi ho dovuto pensarci io".

Ha l’opportunità di visitare Roma…
"La verità è che non esco. Inoltre sento una certa responsabilità nei confronti del club. A Trigoria è tutto super pulito, cerchiamo di limitare al minimo possibile i contatti. Uscire con gli amici a cenare mi esporrebbe molto, invece credo di dover stare attento perché se tutti i giocatori facessero lo stesso in un mese saremmo pieni di contagi e non potrebbe ripartire il campionato".

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Parla spesso Carles Perez, dal momento che non conosci ancora bene l’italiano?
"Sì, però per fortuna parlo inglese. Poi con l’italiano cominciamo a capire praticamente tutto".

Si diverte a giocare con i videogiochi.
"Devo dire che durante il lockdown mi hanno salvato la vita. Mi connettevo con gli amici e passavo il tempo a giocare. Mi ha aiutato molto".


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