La Roma è preoccupata. Chiamata a Pallotta: "Ci sei?"

I manager italiani sono preoccupati dalle scadenze finanziarie di giugno. Il patron dovrà condividere il piano industriale da sottoporre ai piccoli azionisti
Roberto Maida
4 min

La brochure Roma è una pila di fogli, per lo più elettronici, che tende a viaggiare in maniera più disinvolta di una foglia spinta dal vento: finisce in tante caselle postali, su tante scrivanie telematiche, per essere esaminate o almeno lette. Talvolta finisce davanti agli occhi di soggetti molto determinati e credibili, come Dan Friedkin, in altri casi però viene studiata da società o gruppi non particolarmente poderosi: è il caso della società che fa capo a Joseph Da Grosa, ex presidente del Bordeaux, per niente stimato dai suoi ex tifosi, molto ambizioso nelle parole ma non abbastanza ricco per accontentare le richieste di James Pallotta. Chi lo conosce anzi lo descrive come uno speculatore di cabotaggio inferiore all’attuale patron della Roma. Newyorkese classe ‘64, è citato da Repubblica, sarà nella migliore delle ipotesi è un imprenditore di supporto, non certo un acquirente.

La richiesta di Pallotta per la cessione della Roma

Del resto Pallotta, dopo aver rifiutato i 575 milioni di Friedkin, non accetterà proposte inferiori ai 600. Ha dato mandato alla banca Goldman Sachs di diffondere il teaser (la brochure di cui sopra) in tutto il mondo, ma non si aspetta novità succulente nel breve periodo. Perché il mondo del calcio torni ad attrarre investitori qualificati, occorre pazienza dopo la paura da Covid. E se la Roma nel frattempo entra nel rettilineo finale per lo stadio di Tor di Valle, il valore della società aumenterà di molto. Non a caso, alle ultime indiscrezioni di stampa, il presidente ha risposto con divertita indifferenza.

L'obiettivo di Pallotta: vendere giocatori ma non Zaniolo e Pellegrini

Il mese di giugno intanto è molto importante per gli sviluppi più prossimi. Il 30 viene chiuso il bilancio e, appena il giorno prima, si terrà l’assemblea degli azionisti durante la quale l’amministratore delegato Guido Fienga dovrà rendere conto pubblicamente delle tematiche finanziarie inerenti al club. Dopo il rosso della semestrale da 87 milioni, anteriore all’emergenza sanitaria, la Roma ha tagliato i costi grazie alla rinuncia dei calciatori allo stipendio di marzo e alla disponibilità a spalmare gli ingaggi di aprile, maggio e giugno sui prossimi bilanci. Ma ha anche fatturato molto poco, con l’attività agonistica totalmente ferma. Per questo Fienga avrà un confronto con l’azionista di riferimento, cioè Pallotta, per pianificare nel dettaglio la prossima stagione: detto che molti sacrifici tecnici saranno necessari per riportare le perdite a un livello decente, la speranza è non dover smantellare la squadra ricorrendo alla cessione di Zaniolo e Pellegrini, cardini di presente e futuro.

Leggi il resto dell'articolo sull'edizione del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola


© RIPRODUZIONE RISERVATA