Roma, ore decisive: Pallotta e Petrachi alla resa dei conti

A Trigoria atteso un chiarimento. Fienga ha provato a mediare, ma adesso potrebbe essere il ds a forzare per andare via
Guido D'Ubaldo e Roberto Maida
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ROMA - Gianluca Petrachi alla resa dei conti. Il rapporto con la Roma rischia di concludersi dopo un solo anno, con un contratto che scade nel 2022, a circa 900.000 euro a stagione. Un fardello ingombrante per una società alle prese con i debiti. Lo sfogo del direttore sportivo con il presidente è stato molto duro, non soltanto per l’ingaggio di Pedro, per il quale Petrachi non ha ricevuto il placet da Boston. Sul mercato il ds si è sentito più volte scavalcato e delegittimato. Già da mesi c’erano state crepe nel sodalizio, che era cominciato nella passata stagione quando Petrachi, indicato da Franco Baldini, aveva trovato una sintonia operativa con Fienga. Poi nel corso dei mesi anche l’amministratore delegato della Roma ha cominciato ad avere molti dubbi sull’operato del direttore sportivo, fino all’arrabbiatura di questi ultimi giorni.

Fienga ha cercato di mediare con Pallotta per trovare il modo di andare avanti fino alla fine della stagione, con il mercato affidato a Petrachi, per poi procedere al cambio. Ma la situazione sta precipitando: qualche dirigente ha il sospetto che Petrachi stia cercando la rottura perchè ha già una squadra che lo aspetta. Per ora non retrocede di un passo, le sue idee non cambiano. Era arrivato condividendo un programma, che ritiene non possa essere stravolto in corsa senza dare spiegazioni alla tifoseria. Da qui l’intervista in cui lasciava intendere che la cessione di Zaniolo non fosse da escludere.

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