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ROMA - C’è una grana negoziale per Chris Smalling, sentinella ad oggi insostituibile per la Roma. Baldini non ha ancora trovato l’accordo con il Manchester United. Non solo per la prossima stagione, partendo da un nuovo prestito con obbligo di riscatto al 2021 vincolato a determinate condizioni, ma anche per il mese di agosto, diventato importante per chi partecipa alle coppe europee. Nella Roma sospettano che lo United stia tirando la corda con il pretesto dell’eventuale conflitto d’interessi: se le due squadre si dovessero affrontare in Europa League, Smalling potrebbe essere un rinforzo determinante. Ma siccome nel Manchester non potrebbe comunque giocare, almeno in questa stagione sportiva, Baldini si sta adoperando con cauto ottimismo per sistemare la questione. Lo ha detto anche a Fonseca, a cui la società ha prospettato pochissimi investimenti ma con la conferma di Smalling e Mkhitaryan. Per la difesa Vertonghen, parametro zero dal Tottenham, sarebbe la prima alternativa ma è evidente che la Roma abbia ormai puntato sull’usato sicuro.
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A proposito di rinforzi: si attende soltanto la chiusura dell’anno finanziario per ufficiale l’ingaggio di Pedro, svincolato di lusso che sta concludendo la sua esperienza al Chelsea. L’operazione è sostanzialmente chiusa: due anni più opzione per il terzo, a una cifra che parte da una base fissa di 2,5 milioni per superare abbondantemente quota 3 con comodi bonus. Pedro, da parte sua, ha firmato il rinnovo con il Chelsea fino al 31 luglio solo quando ha avuto la certezza che la Roma lo avrebbe contrattualizzato. Perciò si arriverà velocemente a dama, accontentando Fonseca che chiedeva giocatori esperti e vincenti: per le caratteristiche tecnico-tattiche, Pedro rafforzerà la batteria dei trequartisti ma al tempo stesso potrà agire da vice-Dzeko qualora le circostanze lo richiedessero. [...]
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