Roma, i tifosi: “Squadra spenta, forse aveva ragione Petrachi. Umiliati dalla Lazio”

I romanisti dopo il ko contro il Milan non salvano nessuno: “Inutile nasconderlo, anche Fonseca sta facendo molti errori”
Roma, i tifosi: “Squadra spenta, forse aveva ragione Petrachi. Umiliati dalla Lazio”© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Champions League a dieci punti di distanza, il Napoli è a sole tre lunghezze e la Lazio è seconda in classifica lontana diciassette punti. Si spiega così la grande delusione dei tifosi della Roma, all’ennesima stagione senza obiettivi e depressi per i risultati eccezionali dei rivali biancocelesti. Ieri la squadra di Paulo Fonseca è uscita battuta e abbattuta dal Milan di Pioli, salutando di fatto il quarto posto distante ormai nove punti (dieci considerando gli scontri diretti a favore dei bergamaschi). “Una prestazione indegna, squadra senza un minimo di cattiveria, rabbia, determinazione. Sembrava l’ultima gara di campionato con i giochi già tutti fatti”. I tifosi non si danno pace, la partita di ieri ha segnato l’ennesima rottura tra il club e una piazza ormai frustrata da anni di delusioni e insuccessi. 

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“I giocatori non hanno un briciolo di orgoglio personale, giocare in quella maniera umilia noi ma anche loro. Eppure non danno mai quel qualcosa in più per cercare di invertire il trend”, scrive Marco sui social. Champions ormai andata, salvo clamorosi colpi di scena: “L’Atalanta si merita il quarto posto, c’è poco altro da dire - scrive Anna -. Hanno fatto una stagione strepitosa, al contrario della Roma che cerca sempre a fatica di rimanere a galla. Ormai però siamo con l’acqua alla gola, in tutti i sensi, e le prestazioni rispecchiano la situazione finanziaria del club”. Senza quarto posto è doveroso pensare all’ennesima rivoluzione nello spogliatoio: “Andranno via i big (se possiamo ancora chiamarli così), spero solo possa restare Zaniolo. Pellegrini? Anche, m deve darsi una svegliata perché non si può giocare una partita bene e tre male”, lo sfogo di Gianluca in una delle radio romane. 

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Sulle frequenze capitoline si parla anche dell'intervista di Petrachi di qualche settimana fa: “Nei primi giorni ho visto voglia, cattiveria e concentrazione. Nell’ultima settimana invece ho notato poca cattiveria, li ho visti un po’ così… devo fargli capire che il campionato si sta avvicinando e quindi questo atteggiamento non è ammissibile”. Le parole del diesse sono ritornate di attualità: “Forse aveva ragione lui... Sicuramente ha sbagliato i modi, perché i panni sporchi si lavano dentro casa e non in pubblico, ma a San Siro abbiamo visto esattamente la Roma descritta dal diesse”, il commento di Edoardo. Fonseca aveva smentito le dichiarazioni di Petrachi qualche giorno dopo, elogiando il comportamento dei giocatori e dando fiducia alla squadra in vista della ripresa: “Stavolta è inutile negarlo, ha sbagliato anche il tecnico. Sei sconfitte in questo 2020, sono chiari anche gli errori di Fonseca. Io ancora non riesco a vedere un gioco della squadra, le idee non sono chiare e i giocatori molto spesso si lasciano andare in lanci lunghi o retropassaggi”, la critica di Francesca. 

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Insomma, tutti colpevoli. Dal presidente (“Oggi niente tweet?”, scrive Antonio), passando per i dirigenti (“Hanno costruito una rosa da settimo posto”), fino all’allenatore (“Per sbloccare la partita ha tolto Dzeko e inserito Kalinic. Poi Perotti e Pastore: un suicidio”). I romanisti in questo momento si aggrappano a una sola speranza, il cambio di proprietà: “Serve cambiare, serve davvero rivoluzionare la Roma per provare a dare una svolta - l’analisi di Filippo -. Finché ci sarà questo presidente e questa dirigenza non potrà mai guardare avanti, per questo spero che Friedkin o qualcun altro possa decidere di investire sulla Roma. Questo può diventare un grande club, ma nessuno ci ha mai creduto davvero fino in fondo”. 


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