Roma, nuova visita medica per Pastore: ipotesi rescissione

Domani il trequartista argentino sosterrà dei controlli all'anca che l'ha fermato nuovamente
Roma, nuova visita medica per Pastore: ipotesi rescissione© LAPRESSE
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ROMA - Nuovo stop per Javier Pastore, i dieci minuti contro il Milan potrebbero essere stati i suoi ultimi con la maglia della Roma. Colpa naturalmente degli infortuni che ormai da due anni lo stanno perseguitando: questa volta i polpacci hanno retto, ma si è presentato un edema osseo all’anca che lo ha costretto a rimanere praticamente fermo per cinque mesi. 

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Titolare contro la Sampdoria nella prima partita post lockdown, una manciata di minuti a San Siro e nient'altro. Insomma, il solito sfortunato e tormentato Pastore visto negli anni in giallorosso. Quello che alla Roma nel bilancio pesa 13 milioni di euro a stagione, quello pagato 24,6 milioni due anni fa e che lo rende uno dei peggiori acquisti della storia del club.

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Ieri Pastore non ha preso parte all'allenamento, escluso dalla lista Uefa ha svuotato l'armedietto portando in macchina diversi scatoloni ed è uscito da Trigoria mentre i suoi compagni di squadra erano in campo. Domani il Flaco sosterrà una vita specialista all'anca per capire come risolvere da questo infortunio che gli sta creando tanti problemi negli ultimi anni della sua carriera. Il ragazzo è preoccupato, così come la Roma che sta cercando di capire come risolvere il problema del trequartista, prima quello legato alla salute, poi quello riguardo allo stipendio che percepirà fino al 2023. Ecco allora l'ipotesi rescissione del contratto. La Roma starebbe pensando anche alla soluzione MKhitaryan-Arsenal e quella recente tra Sanchez e il Manchester United, vale a dire una rescissione tra le parti che eviterebbe al club giallorosso di pagare i famosi tredici milioni per altri tre anni. La Roma comunque aspetta la famosa offerta dalla Mls, con l’Inter Miami di Beckam disposta a pagargli lo stipendio ma non il cartellino.  Insomma, Fienga e Baldini stanno prendendo in considerazione tutte le ipotesi per liberarsi definitivamente da una delle più grandi delusioni dei nove anni di gestione americana. 


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