Friedkin cambia la Roma: la strategia per lo stadio

E' rimasto a Roma per andare in Campidoglio, sarà lui l’interlocutore del Comune senza intermediari e nessuna pressione per arrivare all’ultimo passaggio in aula
Dan Friedkin e il primo giorno a Trigoria© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Dan Friedkin ha cambiato programma, resterà a Roma ancora qualche giorno in attesa dell’incontro con la sindaca Raggi. Intanto con il figlio Ryan ha cambiato albergo, da ieri pomeriggio ha lasciato il resort affittato a Palo laziale nei primi giorni di permanenza per trasferirsi nel cuore della Capitale, al Cavalieri Hilton. Ad inizio della prossima settimana sono possibili altri incontri istituzionali, oltre a quello con la Raggi, previsto per martedì. I Friedkin potrebbero vedere anche il presidente della Federcalcio Gravina. Quello in Campidoglio sarà un incontro istituzionale, una atto di cortesia reciproco, ma l’argomento principale sarò lo stadio. Probabilmente Friedkin sarà accompagnato da Fienga, che tornerà operativo dopo il secondo tampone. La Raggi gli farà capire che è intenzionata a portare avanti il progetto, ma che l’ultimo passaggio non arriverà prima della fine dell’anno. In Campidoglio si farà il punto della situazione, in attesa che la Giunta regionale e la Città Metropolitana adottino le due subconvenzioni che aveva già adottato il Campidoglio e che dovranno poi essere inserite nella convenzione globale, insieme a quella che i proponenti sottoscriveranno con Acea per il depuratore.

TENSIONI GRILLINE - Intanto per quanto riguarda le turbolenze interne al M5S, dopo la riunione di ieri di team building voluta dalla Raggi per ricompattare il movimento, venerdì si riuniscono commissione Bilancio e Urbanistica per eleggere i nuovi presidenti e i vice presidenti, dopo le dimissioni dei fedelissimi della Raggi, Terranova e Iorio. In particolare quest’ultima era stata molto puntigliosa sulla questione stadio, pur avendo votato sì, aveva assunto una posizione critica. Per sostituirla è data per scontata l’elezione dell’architetto Chiossi, che al netto delle boutade di qualche tempo fa (“sono laziale, quindi dovrei essere contrario allo stadio”) dovrebbe garantire un corretto iter una volta che il dossier arriverà in commissione.

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