Roma, Pedro: “Quarto posto obiettivo minimo. Dzeko è sereno, felice che resti”

Le parole dello spagnolo nella conferenza stampa di presentazione
Roma, Pedro: “Quarto posto obiettivo minimo. Dzeko è sereno, felice che resti”© LAPRESSE
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ROMA - Il primo acquisto della stagione, Pedro Rodriguez, questo pomeriggio è stato presentato in conferenza stampa dal CEO della Roma Guido Fienga. L'attaccante spagnolo ha già giocato la sua prima gara ufficiale in giallorosso, nel match pareggiato (poi perso a tavolino) contro il Verona. 

In quale ruolo puoi rendere di più?
"Penso che con Fonseca il ruolo migliore per me sia alle spalle della punta, ci sono tanti giocatori che possono occupare quella posizione, è una zona da cui posso inserirmi in area, creare spazi per la punta. Mi adatterò e giocherò dove il mister riterrà più opportuno. Il mio compito è aiutare la squadra".

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Ha affrontato la Roma in Champions League. Cosa manca alla Roma secondo te?
"Siamo una squadra molto buona, con tanti giovani. Ci sono Edin e Miki, alcune delle ragioni per cui sono venuto qui, per creare una mentalità vincente. L'obiettivo è quello di tornare a giocare la Champions e contribuire a creare una squadra con una mentalità forte, che torni al livello di quando raggiunse la semifinale di Champions".

La finale di Champions all'Olimpico col Barcellona nel 2009.
"Ebbi la fortuna di giocare un minuto, la mia prima finale di Champions League vinta, è stata la realizzazione di un sogno. Oggi sono qui come giocatore della Roma, tornerò a giocare dopo qualche anno in questo bello stadio e non posso che conservare bei ricordi di quel giorno".

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Per la prima volta giochi in un club che non parte per vincere tutto. Quale motivazione ti ha spinto?
"La motivazione è la stessa, quella di avere una voglia forte interiore di vincere e raggiungere obiettivi. Sarà difficile ma dobbiamo creare questa mentalità forte, di andare avanti partita per partita, e raggiungere l'obiettivo minimo di arrivare tra le prime 3-4. Abbiamo una rosa forte per raggiungere la Champions".

Dzeko ti sembra felice di rimanere?
"Lo vedo contento. E’ il nostro capitano e come diceva Fienga è un calciatore di un livello straordinario. Ha un peso specifico importante nel nostro spogliatoio, siamo contenti che resti con noi. Fa la differenza e aiuta a vincere le partite. Sono contento che resterà con noi, ci servono giocatori di qualità per raggiungere i nostri obbiettivi".

Conosci meglio di altri calciatori il concetto di mentalità vincente. Si è parlato molto della panchina di Fonseca: che consigli ti senti di dare ai compagni?
"Sappiamo che affrontiamo un avversario complicato. Dovremo essere solidi in attacco e in difesa, senza ascoltare voci che ci possono distrarre. Dobbiamo fare una grande partita per poter ambire a vincere. Servirà commettere meno errori possibili".

Quanto è stata determinante nella tua scelta quello di avere poi in squadra giocatori di esperienza come Mkhitaryan e Dzeko?
"E’ molto importante questo aspetto. Sono entrambi giocatori di livello ed esperienza, come altri che compongono la rosa. E’ una squadra giovane con elementi di esperienza, un fattore importante quando un calciatore sceglie una squadra perché si sa che solo i grandi giocatori di permettono di ambire ai grandi risultati. Mi hanno accolto in maniera incredibile nello spogliatoio e devo ringraziare anche i tifosi per l’affetto che mi hanno dimostrato dal momento che sono arrivato. Spero di ricambiare".

Che obbiettivi vi siete dati nello spogliatoio? La squadra può tornare in Champions League?
"L’obbiettivo deve essere sempre quello di vincere, come faccio io personalmente ogni volta che scendo in campo. Quando pareggio o perdo, anche in allenamento, sono immancabilmente arrabbiato. Vogliamo ambire al massimo, cercando di vincere il campionato, l’Europa League e tutte le competizioni dove partecipiamo. Sappiamo che è difficile ma l’asticella deve essere sempre alta. I conti poi si faranno strada facendo. Ribadisco che la Roma, come club e tradizione, è una squadra che merita di giocare la prossima Champions".

Contro il Verona hai avuto un primo contatto con le difese a uomo italiane. Conoscevi questo aspetto e quanto è importante per te l’intelligenza tattica per uscire da situazioni del genere?
"Già conoscevo il calcio italiano, anche se non avevo avuto modo di vederlo così da vicino. Un calcio in cui è difficile trovare spazio, un calcio molto tattico con tanti giocatori dietro la linea della palla. E’ importante l’intelligenza, essere mobili e creare occasioni. Il campionato inglese è totalmente l’opposto e per questo potrei avere delle difficoltà. Sto lavorando tanto in allenamento e sto vedendo tante partite per riuscire a imparare in fretta questo calcio".

Sei a Roma da un mese esatto. Cosa ti ha colpito di più della città e dei tifosi?
"Questa città è fantastica, ha una storia incredibile. Ho passeggiato per il centro e ho avuto modo di conoscere qualcosa. Ho ricevuto un’accoglienza molto affettuosa, ulteriore motivo per cui sono contento del mio arrivo nella Capitale. Voglio ricambiare in campo questo affetto".

Abbiamo parlato della felicità del club di averti qui con la tua esperienza e la tua mentalità. All’atto pratico quale sarà il tuo ruolo?
"Non soltanto io, ma tutta la squadra deve essere convinta di vincere le partite. Personalmente cercherò di dare il mio contributo in termini di gioco e di esperienza per far si che questo mix possa essere vincente. Dobbiamo essere compatti, uniti, perché è estremamente improbabili che un calciatore da solo possa vincere dei titoli".


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