Roma, dallo stadio al nuovo ds: i Friedkin decidono tutto da soli

I nuovi padroni del club giallorosso non delegano nulla, decidono tutto direttamente
Roberto Maida
3 min

Contatti, telefonate, viaggi. Tutto in prima persona. Dallo stadio al direttore sportivo, passando per il futuro dell’allenatore, i Friedkin stanno avocando a sé i compiti strategici, senza per questo delegittimare il lavoro dei manager che si stanno affannando per rattoppare le perdite record registrate nell’ultimo bilancio (-204 milioni). Dopo aver studiato con calma il dossier Roma, hanno chiesto consigli a molti personaggi del mondo del calcio che a loro volta li hanno condotti verso diverse figure importanti: tra questi Andrea Berta, direttore dell’Atletico Madrid, che ha cortesemente declinato l’invito a Roma.

Manovre

Ma il ds probabilmente arriverà lo stesso dall’estero. E c’è chi associa il recente blitz del capo a Montecarlo per un rapido incontro con Luis Campos, il guru portoghese che oggi ha un incarico di consulenza per il Lilla e che la Roma di Pallotta aveva già cercato tramite Franco Baldini prima di virare su Petrachi. Campos è un dirigente molto stimato ma si porta dietro un inconveniente: non ama spostarsi dal Principato. La Roma invece vorrebbe un uomo di calcio che prendesse possesso di un ufficio a Trigoria, in modo da monitorare quotidianamente le attività della squadra. Non solo un uomo mercato, quindi.

Germania

L’altro dirigente che i Friedkin hanno incontrato, il mese scorso a Londra su consiglio degli alti vertici del Milan, è Ralf Rangnick, che alla Roma verrebbe di corsa dopo aver rifiutato di tornare in panchina come allenatore dello Schalke. Il problema tuttavia qui è proprio tecnico: Rangnick è un “trainager”, vuole un potere assoluto nell’area sportiva, ivi compresa la possibilità di allenare o comunque di lavorare con un allenatore che sia una sua emanazione. Per questo aveva accettato l’offerta del Milan, per questo è rimasto a spasso quando il Milan ha confermato Pioli.

Inghilterra

Sul suolo inglese poi intriga lo spagnolo Victor Orta, ex allievo di Monchi, ora protagonista del rilancio del Leeds in Premier League con Bielsa allenatore. Ma esiste anche un outsider segnalato in forte ripresa: il nigeriano Michael Emenalo, 55 anni, già direttore del Chelsea dopo un lungo passato da scout, ora libero di accasarsi dove vuole. Per un breve periodo è stato vice di Carlo Ancelotti in panchina. A Londra lo portò Avram Grant, che lo aveva conosciuto come giocatore al Maccabi Tel Aviv. E’ stato sondato anche dal Milan ed è un profi lo che piace ai Friedkin.

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