Mkhitaryan, una tripletta per l’Armenia. Ecco la situazione in Nagorno Karabakh

Grande prestazione del trequartista, che ha voluto dedicare i gol al club ma anche al suo Paese e all'Artsakh dove dal 27 settembre infuria una guerra a seguito dell’attacco armato dell’Azerbaigian
Jacopo Aliprandi
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ROMATre gol, una traversa e tanta qualiltà. Henrikh Mkhitaryan esce dal Ferraris di Genova autore di una prestazione maiuscola che ancora una volta mette in luce le sue qualità tecniche e tattiche, oltre all'importantanza dell'armeno nel gioco di Fonseca. Intervistato nel dopo partita, il giocatore è apparso visibilmente soddisfatto per il risultato e la sua gara: "Possiamo toglierci soddisfazioni importanti, abbiamo una buona squadra. Possiamo arrivare ai livelli che vogliamo. Lavoriamo tanto e bene per questo, faremo di tutto per arrivare dove vogliamo".

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Difficilmente però non avrà potuto non pensare prima della partita alle notizie che giungevano dalla sua Armenia alle prese anche essa con la pandemia Covid. Ma anche alla situazione nella regione del Nagorno Karabakh (Artsakh per gli armeni) dove dal 27 settembre infuria una guerra a seguito dell’attacco armato dell’Azerbaigian spalleggiato dalla Turchia.

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Dalla capitale dell’autoproclamata repubblica giungono notizie drammatiche di bombardamenti a tappeto sulle civili abitazioni con buona parte dei residenti costretti a lasciare la regione e il rischio, sempre più concreto, di una catastrofe umanitaria. E proprio nella giornata di ieri il presidente azero Aliyev annunciava la notizia - poi rivelatasi infondata - della conquista di Shushi (?u?a per gli azeri), anche questa mattina bombardata e quindi non occupata dagli azeri. Nell’animo del giocatore, dunque, la domenica ha riservato emozioni contrastanti ma le preoccupazioni non hanno inciso fortunatamente sul rendimento del giocatore nella partita contro il Genoa. E a fine partita il pensiero di Mkhitaryan è stato proprio per il suo Paese, oltre per il club giallorosso: "Per la mia Armenia, per la mia Roma!”. 

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