Friedkin, in ufficio il quadro di un falsario. Ecco la storia del “Cristo con l’adultera”

Il presidente giallorosso è anche un appassionato d'arte: nella sua collezione anche un celebre dipinto protagonista del suo nuovo film
Friedkin, in ufficio il quadro di un falsario. Ecco la storia del “Cristo con l’adultera”
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - Chi dice che una copia ben fatta, con una sua storia alle spalle, non sia importante come un originale? È questo il pensiero di Dan Friedkin, proprietario della Roma e grande appassionato di arte, nonché di cinema. E proprio uno dei suoi ultimi film prodotti e diretti a Hollywood racconta la storia del celebre falsario van Meegeren e dell'altrettanto celebre “Cristo con l’adultera” del pittore Vermer. 

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Partiamo dal film. “The last Vermeer” è la pellicola prodotta da Friedkin, la sua prima anche da regista. Il film, basato sul libro del 2008 "The Man Who Made Vermeers" di Jonathan Lopez racconta la storia di Han van Meegeren, furfante che fece una fortuna dipingendo e vendendo quadri falsi di Vermeer ai nazisti. Tra questi anche il “Cristo con l’adultera”: l'opera fu acquistata (anzi, scambiata con 137 opere saccheggiate) da Hermann Göring, luogotenente di Hitler. Successivamente le forze alleate ritrovarono dopo la guerra il falso Vermeer di Göring in una miniera di sale austriaca risalirono a colui che lo aveva "venduto" a Göring: van Meegeren. Il falsario si è trovato quindi davanti a una scelta: arrendersi a una condanna a morte come collaboratore nazista che ha venduto un capolavoro olandese al secondo in comando di Hitler, o confessare - e diventare una sorta di eroe nazionale - nel processo. Van Meegeren ha scelto la seconda opzione, ammettendo di aver ingannato il fascista per una somma imbarazzante e esorbitante. Riuscì a evitare l’ergastolo dimostrando di essere un falsario e dipingendo nell’aula di tribunale un "Gesù nel tempio". Il 12 novembre 1947, la quarta sezione del tribunale regionale di Amsterdam dichiarò Han van Meegeren colpevole di falso e frode e lo condannò a un minimo di un anno di prigione.

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“C’è una grande arte che non ha notorietà – ha dichiarato Dan Friedkin ad Artnet – chi dice che questo artista sia meglio di un altro?”. Per creare i suoi falsi e renderli veritieri van Meegeren recuperava vecchie tele del 1600 prive di valore artistico da cui raschiava il colore per poi ricreare copie perfette di capolavori: “Nel film siamo riusciti a non tagliare le scene delle pennellate facendo vedere il protagonista che strofina uno strumento su uno strato di gesso per far emergere la vernice sottostante”. Esistono almeno due versioni del famigerato “Cristo con l’adultera” di Van Meegeren. Uno è attualmente presso la Casa della storia europea a Bruxelles, nell'ambito di una mostra sulla storia del falso e della falsificazione. L'altro è nell'ufficio di Friedkin.

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