Roma, ecco chi è Tiago Pinto. Punta sui talenti, è un mago delle cessioni

Il futuro general manager della Roma lavora molto con i giovani, puntando soprattutto sui gioielli del settore giovanile. Joao Felic, Ruben Dias ed Ederson le sue cessioni più importanti
Roma, ecco chi è Tiago Pinto. Punta sui talenti, è un mago delle cessioni
Jacopo Aliprandi
7 min

ROMA - La Roma finalmente ha trovato il suo direttore sportivo tuttofare. Tiago Pinto a partire dal primo gennaio 2021 sarà il nuovo general manager del club giallorosso, con il compito di gestire l'intera area sportiva della Roma, dalle giovanili fino alla prima squadra. Il portoghese si occuperà dei rinnovi, degli acquisti e delle cessioni, rispondendo solo ed esclusivamente a Dan e Ryan Friedkin. 

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Roma, Tiago Pinto maestro dei giovani e mago delle cessioni

Tiago Pinto ha soltanto 36 anni e risponde al profilo cercato da Friedkin e dalla Retexo, la società alla quale il presidente ha chiesto la consulenza per cercare il nome giusto per il club. E soprattutto per riuscire a valorizzare i giovani calciatori del settore giovanile giallorosso. "Costruiremo campioni", aveva dichiarato Dan Friedkin ad agosto. Con Tiago Pinto sarà più semplice. I suoi maggiori successi dal 2017, da quando si è insediato come direttore generale del Benfica, sono soprattutto la valorizzazione dei giovani del Benfica B (la seconda squadra del club) e dei ragazzi cresciuti nel club portoghese. Nel 2019 è riuscito a vincere il campionato portoghese con un mix di giovani ed esperti in rosa. E quella squadra ha fruttato centinaia di milioni sul mercato. 

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Ruben Dias è stato infatti ceduto al Manchester City per 72 milioni di euro, Joao Felix invece è passato all'Atletico Madrid che ha dovuto pagare la clausola rescissoria da 120 milioni di euro. Gedson Fernandes è invece andato in prestito al Tottenham con riscatto fissato a venti milioni. Tre calciatori ceduti, 212 milioni di euro ricavati. Tutte plusvalenze visto che i giocatori provenivano dalle giovanili del Benfica. 

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Nei tre anni alla guida del club, Tiago Pinto è riuscito a valorizzare tanti giovani talenti: naturalmente i tre citati sopra e poi rivenduti, ma anche Ederson (al Manchester City per 40 milioni), Semedo (al Barcellona per 35 mln), Lindelöf (allo United per 35 mln) e Mitroglu (al Marsiglia per 15 mln). Questo solo alla sua prima stagione in carica. Più Luka Jovic preso nel 2016 e ceduto nel 2017 al Francoforte per 22 milioni. 

Nella stagione successiva, quella che ha portato alla vittoria del campionato, sono arrivati molti giocatori promettenti come Gabriel dal Leganes, Vlachodimos dal Panathinaikos, Chiquinho dal Moreirense, Adel Taarabt dal Genoa, ma soprattutto gli innesti dei giocatori arrivati dal Benfica B: Gedson Fernandes, Joao Felix, Ferro, Florentino (ora al Monaco) e Jota. Insomma, acquisti mirati e senza spendere cifre folli, ma cessioni che invece hanno sistemato i conti per anni. Tiago Pinto è anche una vecchia conoscenza di Cristante, ceduto nel 2018 all'Atalanta per 9,5 milioni dopo qualche stagione in prestito in Italia. 

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Nel 2019/20 il direttore generale, coadiuvato dall'ex Milan Rui Costa, ha messo ha segno il colpo Weigl dal Borussia Dortmund per venti milioni di euro, poi l'arrivo di Vinicius dal Napoli (20 mln, ceduto poi al Tottenham) e Raul de Tomas dal Real Madrid (che ha avuto poca fortuna in Portogallo). Le spese più importanti sono arrivate in questa stagione, con gli arrivi di Nunez (24 mln), Everton (20 mln), Pedrinho (18 mln), Waldschmidt (15 mln), Otamendi (15 mln) e Vertonghen, seguito anche dalla Roma. È stato molto vicino anche dal prendere Edinson Cavani, poi lasciato al Manchester United per le richieste troppo importanti tra stipendio e commissioni. Nei suoi anni al Benfica ha vinto un campionato e una supercoppa (2019) e due secondi posti (2018 e 2020), oltre alla qualificazione in Champions League in tutte le stagioni. 

"Sono lieto e onorato di entrare a far parte della Roma in un momento così entusiasmante per lo sviluppo del Club - ha dichiarato Tiago Pinto al momento dell'ufficialità del suo ruolo nel club giallorosso -. Lasciare il Benfica è stata una decisione molto difficile, visto quello che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi otto anni, ma entrare a far parte di una Roma in fase di rilancio grazie al dinamismo della nuova proprietà è un'opportunità professionale che non potevo rifiutare. Sarò eternamente grato al Benfica per la fiducia e il sostegno e anche a Dan e Ryan Friedkin per avermi dato questa opportunità alla Roma per continuare a crescere nello sport che amo".

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