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ROMA - L’industria del gol è nata tra mille difficoltà e altrettante perplessità ma a questo punto ha raggiunto livelli storici: 120 gol in 60 partite ufficiali, alla media di 2 per volta. Paulo Fonseca ha raggiunto il miglior risultato offensivo della Roma negli ultimi 90 anni. Meglio di lui ha fatto soltanto Herbert Burgess, un ex terzino inglese che si divertì a insegnare calcio in mezza Europa dopo aver smesso di giocare a causa di un grave infortunio. Burgess era un visionario, un eccessivo, che venne stroncato dai vizi nel 1954. Ma resta negli almanacchi come secondo allenatore della Roma nella Serie A a girone unico, 1929/30. Fu lui a costruire la squadra di Campo Testaccio, quello della canzone, debuttando all’ottava giornata del primo campionato. C’erano già Fulvio Bernardini, a cui la società ha intitolato il centro sportivo di Trigoria, Attilio Ferraris e Rodolfo Volk, perni di un gruppo magico che dopo un sesto posto di riscaldamento riuscì ad arrivare al secondo rifi lando un incredibile 5-0 alla Juventus. Beh, tra il 1929 e il 1931 il signor Burgess seppe produrre nelle prime 60 partite in panchina addirittura 142 reti.
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La lista
Fonseca non è tenuto a conoscere così in profondità la storia della Roma ma sarà contento di sapere che la sua produzione offensiva, sempre esplicitamente cercata e spesso aspramente criticata, è stata superiore a grandi maestri dell’area di rigore: in particolare Zdenek Zeman e Luciano Spalletti, appaiati al terzo posto a quota 112. Ovviamente, è bene ripeterlo, la classifica tiene conto delle prime 60 partite di ogni allenatore. Non significa che la Roma di quest’anno, o degli ultimi due anni, stia battendo i record realizzativi della sua storia (in questo momento ha il terzo attacco della Serie A, 19 gol, uno in meno di Inter e Sassuolo). [...]
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