Roma, sull'acquisto di Coric ora indaga la Guardia di Finanza

Ll’ipotesi è che dentro l’affare ci fossero soldi per facilitare l’operazione Tor di Valle
Il centrocampista croato è fuori rosa dopo che, in estate, ha rifiutato varie destinazioni. A giugno andrà via senza dubbio perché gli scade il contratto, la Roma spera che trovi squadra a gennaio e gli regalerebbe il cartellino per sei mesi.© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
3 min

ROMA - C’è una brutta storia che riguarda un’operazione di mercato che si è rivelata un flop e che oggi è finita nella lente di ingrandimento della Guardia di Finanza. Il 10 giugno 2018 la Roma ha ufficializzato l’acquisto di Ante Coric, 21 anni all’epoca, centrocampista emergente della Dinamo Zagabria, pagato otto milioni. Era stato presentato come il nuovo Modric, ha vestito la maglia giallorossa solo tre volte, per complessivi 48 minuti. Pochi dei quali proprio contro il Real Madrid, proprio di Modric. Lo scorso anno ha giocato in prestito all’Almeria, seconda divisione spagnola e quest’anno è finito al VVV-Venlo, massimo campionato olandese, due sole presenze senza lasciare traccia. Sempre in prestito dalla Roma, alla quale è legato da un contratto che scade nel 2023. Sul suo acquisto indagano la Finanza e due Procure, quella di Roma e quella di Zagabria, come ha anticipato La Repubblica. Secondo la ricostruzione degli investigatori dentro il prezzo pagato per Coric ci sarebbero soldi che dovevano servire a facilitare l’approvazione del progetto dello stadio di Tor di Valle. L’agente che ha gestito l’operazione con la Roma si chiama Giuseppe Cionci, personaggio vicino a Zingaretti, socio della Cornersport Management con Pietro Leonardi, ex dirigente sportivo inibito, poi squalificato, dopo i fallimenti del Parma e del Latina. Secondo le indiscrezioni che circolavano ai tempi dell’acquisto le commissioni sarebbero salite a due milioni, di cui uno da destinare a Cionci. Il quale, dopo aver incassato la metà, lo scorso anno ha rivendicato il pagamento della seconda rata, ma Fienga, appena nominato amministratore delegato da Pallotta, appellandosi al contratto, gli fece notare che non aveva più nulla a pretendere.

Monchi all'oscuro

Che l’operazione puzzasse di bruciato si era capito quasi subito. L'agenzia all’epoca aveva la sede in uno dei tanti paradisi fiscali sparsi per il mondo. L’operazione fu condotta da Monchi, all’epoca direttore sportivo con ampia autonomia di movimento. Il dirigente spagnolo appena arrivato era all’oscuro di tutto e non aveva la minima idea di cosa ci fosse sotto. Solo la scelta tecnica di Coric era stata sua, Monchi ha sempre rivendicato con lealtà le decisioni prese nel breve periodo in cui è rimasto alla Roma. Coric è stato offerto, valutato e acquistato e Monchi ha avuto contatti con Cionci. [...]

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