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Il 2021 sarà l’anno di Zaniolo. Nei prossimi giorni l’azzurro tornerà a correre a Trigoria, ha avuto il via libera dal professor Fink nella visita di controllo prima di Natale. Nicolò muore dalla voglia di riprendere a giocare, il rischio è quello di affrettare i tempi. L’ortopedico austriaco che lo ha operato a settembre gli ha consigliato prudenza, secondo lui sarebbe meglio lavorare già in vista della prossima stagione. Ma Zaniolo ci tiene tantissimo all’Europeo e Mancini lo aspetta. Anche la Roma preferisce avere prudenza, per evitare di forzare i tempi e non rischiare. Intanto bisognerà vedere come reagirà il ginocchio alla ripresa della corsa sul campo. L’intervento chirurgico eseguito a Innsbruck è stato molto articolato, perchè oltre alla ricostruzione del legamento crociato sinistro è stata fatta una plastica di protezione esterna. Una pratica consolidata da qualche anno, soprattutto all’estero.
La plastica di protezione, ecco come funziona
Quando c’è l’interessamento del comparto esterno del ginocchio si crea una zona di lassità e si potrebbe configurare una instabilità. Per proteggere il punto d’angolo postero esterno, dove passa il fascio nervoso della gamba, proprio per evitare instabilità si tende sempre a proteggere il ginocchio con una plastica esterna, in modo da stabilizzare l’articolazione. Il comparto interno dei legamenti è sempre abbastanza stabile, in quello esterno c’è il rischio di un minimo di interessamento del menisco esterno. Per evitare che il paziente alla ripresa dell’attività possa avere dolore si applica una plastica esterna e si rinforza il ginocchio con una sutura interna. Una pratica consolidata, che si utilizza più frequentemente per calciatori avanti con gli anni. La fece Montella, quando fu operato per la lesione del menisco esterno dal professor Ranter, in Svizzera.
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