Boniek: "Zaniolo, attento a non buttarti via"

«Il talento da solo non basta. Ma lui ha qualità incredibili: è destinato a fare grandi cose se andrà nella giusta direzione»
Boniek: "Zaniolo, attento a non buttarti via"© EPA
Jacopo Aliprandi
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Il recupero procede spedito, ma adesso a far discutere è soprattutto la sua vita privata. Nicolò Zaniolo è al centro dell’attenzione mediatica per le vicende legate alle ultime settimane: dalla rottura con Sara Scaperrotta, al figlio atteso dalla ex, fino al nuovo flirt con Madalina Ghenea. Così i problemi extra campo del ventunenne rischiano di compromettere anche il suo recupero dopo l’intervento al crociato. Perché come dice Zbigniew Boniek, mente e corpo devono camminare di pari passo: solo così il talento della Roma potrà diventare un grande calciatore.

Boniek, Zaniolo adesso è al centro dei riflettori per le sue vicende extra campo.
«La vita privata è sacrosanta, bisognerebbe lasciarla lontana dai riflettori ma molto spesso sono proprio i protagonisti a renderla pubblica tramite i social. Molti giocatori si risentono di questa attenzione mediatica sulla propria vita privata, ma qualche volta sono loro stessi a creare l’interesse e ad accendere la curiosità. Per quanto riguarda Zaniolo, le sue vicende extra campo sono delicate, proprio per questo dovrebbe pensare soprattutto a concentrarsi sul recupero».

Come considera il ragazzo?
«Zaniolo ha un grande talento, ma a volte non è tutto e non basta. Il talento è un dono che deve essere sfruttato nella vita e non deve essere buttato. Potrei elogiare Nicolò a lungo, è un giocatore strepitoso, ma il mio intervento deve essere costruttivo: in ogni partita che ha giocato l’ho sempre visto stanco intorno al settantesimo minuto. Questo è un problema se si vuole diventare i migliori».

Da cosa può essere dovuto?
«Da una o più condizioni: gli allenamenti, l’alimentazione, i comportamenti, il lavoro quotidiano. Un giocatore della sua età, così giovane e dinamico, dovrebbe essere fresco fino al termine della partita. Invece è sempre stanco e provato. Deve risolvere questo problema: se ci riesce può diventare uno dei migliori al mondo nel suo ruolo».

Stanchezza fisica o mentale?
«Il suo probabilmente è un problema mentale, e deve assolutamente risolverlo per non buttare il suo talento. Non deve gettarsi via, perché adesso ci sono mille modi per fare il calciatore: puoi essere serio, meno serio, puoi fregartene delle partite e prendere milioni solo per scendere in campo negli allenamenti. Ci sono molti giocatori che fanno come vogliono, Nicolò però ha dimostrato la fame di chi vuole diventare un giocatore importante».

Cosa serve oltre al talento?
«Facendo un esempio con un altro sport: Nadal non ha tantissimo talento ma con il cuore, il lavoro, il sacrificio e la determinazione ha scritto pagine incredibili del tennis. Federer invece ha un talento puro: a 39 anni è ancora tra i migliori perché ha sempre usato la testa e ha una mentalità fuori dal normale. Zaniolo è giovane e deve fare altrettanto. Corpo e testa devono funzionare allo stesso modo per diventare grandi».

E anche per uscire dal secondo infortunio e tornare in campo.
«Assolutamente. Spero torni quanto prima perché Zaniolo fa la differenza a qualsiasi livello, in ogni partita. Però deve farla per 90 minuti, su questo aspetto sono molto duro. I giocatori prendono milioni, devono essere in grado di giocare ad alti livelli per tutta la partita. Va bene se un cambio è deciso dal tecnico, non invece se il giocatore è cotto a metà secondo tempo. La qualità di Nicolò è incredibile, farà grandi cose se andrà nella giusta direzione».


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