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ROMA - Un altro giorno di lavoro individuale, il decimo consecutivo. Edin Dzeko è ormai un estraneo a Trigoria, si allena con un preparatore su un campo diverso rispetto a quello dove i suoi compagni di squadra stanno preparando la sfida di domenica sera contro il Verona. Ormai lo strappo sembra essere irricucibile con Fonseca che non ha accettato di reintegrarlo ormai tre giorni fa senza prima riceve le sue scuse davanti a tutta la squadra.
Dzeko e Sanchez, lo scambio non s'ha da fare
Vista la situazione Tiago Pinto da diverse ore sta provando a intavolare una trattativa con l'Inter per lo scambio di Dzeko con Sanchez: un'operazione che sta scioccando i tifosi giallorossi ma che ancora non quadra dal punto di vista economico. Questo è lo stallo che ha portato fin qui al nulla di fatto: sebbene infatti il bosniaco guadagni a stagione 7,5 milioni di euro, solamente 500mila euro in più del cileno, lo stipendio al lordo di Sanchez costa meno ai nerazzurri grazie al Decreto crescita che consente una detrazione fiscale del 50% sull'ingaggio dei giocatori arrivati in Italia dal 2019 e che hanno lavorato all'estero nei due anni precedenti. Lo stipendio lordo del cileno (ancora non convinto del trasferimento) ammonta a nove milioni di euro, quello del bosniaco invece a quattordici milioni.
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Nella trattativa il club giallorosso starebbe pensando anche di proporre l'inserimento di qualche altro giocatore nerazzurro come Pinamonti o Radu, per alleggerire il monte ingaggi dell'Inter e quindi sopperire alla spesa aggiuntiva dello stipendio di Dzeko. Ma fin qui l'Inter non è convinta di privarsi del suo giovane e promettente portiere, né tantomeno dell'attaccante che il club nerazzurro vorrebbe invece girare in prestito in qualche altra squadra per farlo giocare titolare. I conti per ora non tornano, ma la Roma spinge per liberarsi del suo ex capitano.
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