Stadio Roma, otto anni di battaglie: ecco le tappe del progetto Tor di Valle

Sono trascorsi 3313 giorni dall'avvio dell'iter. Dalla presentazione del plastico con il sindaco Marino alle parole di Pallotta e Friedkin: ecco le tappe della vicenda stadio
Stadio Roma, otto anni di battaglie: ecco le tappe del progetto Tor di Valle© ANSA
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Dopo 3.313 giorni dall'avvio del progetto, la Roma ha detto addio allo Stadio di Tor di Valle. Quest'oggi il CdA del club giallorosso ha approvato lo stop dell'iter poiché "non sussistono più i presupposti per confermare l’interesse all’utilizzo dello stadio da realizzarsi nell’ambito dell’attuale progetto immobiliare relativo all'area di Tor Di Valle, essendo quest’ultimo progetto divenuto di impossibile esecuzione". La notizia è stata commentata sui social anche James Pallotta che aveva avviato il progetto Tor di Valle: “Sto malissimo per Roma e per la Roma. Qualche coglione (sapete bene di chi parlo) ha rovinato questo grande progetto per tutti. Triste”.

Bisogna ammettere che l'ex presidente aveva atteso e sperato per ben otto anni di veder approvato il progetto: un’attesa che aveva snervato e sfinito lui e i suoi soci. Il progetto era partito nell’ormai lontano dicembre 2012 con l’individuazione del terreno di Tor di Valle tra gli 80 possibili siti individuati nella capitale. Nel 2014 il progetto era entrato nel vivo con la presentazione in Campidoglio al sindaco Marino e l’approvazione della prima delibera di pubblico interesse.

Sembrava andare tutto a gonfie vele: nel 2016 la presentazione del progetto definitivo e la prima conferenza dei servizi avevano dato l’illusione di poter presto posare la prima pietra a Tor di Valle. Poi però sono cominciati i tanti problemi che hanno rallentato ulteriormente la costruzione dello stadio: prima il taglio delle cubature (eliminate le torri di Libeskind), poi il secondo voto sul pubblico interesse, un’altra Conferenza dei Servizi nel 2018 e l’arresto di Luca Parnasi che, nonostante la Roma non fosse coinvolta, aveva costretto il Comune a una due diligence interna su quanto fatto fino a quel momento e ad affidare al Politecnico di Torino uno studio sul traffico. Otto estenuanti anni che hanno sfinito Pallotta, la Roma e i suoi tifosi. Con l'arrivo dei Friedkin le cose non sono certo migliorate, anzi. Lo stallo burocratico ha presto convinto i nuovi proprietari a chiudere definitivamente il progetto, spinti anche da una pandemia che con lo Smart working rendeva inutile la costruzione degli uffici. 

Termina qui, dopo oltre tremila giorni, l'odissea dello stadio. Ma con una promessa dei Friedkin: "La Società conferma l’intenzione di rafforzare il dialogo con l’Amministrazione di Roma Capitale, la Regione e tutte le Istituzioni preposte, le Università di Roma e le Istituzioni sportive, per realizzare uno stadio verde, sostenibile ed integrato con il territorio, discutendo in modo costruttivo tutte le ipotesi, inclusa Tor di Valle, e valutando tutte le possibili iniziative a tutela degli interessi della Società, di tutti i suoi azionisti e dei suoi tifosi".


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