Roma, El Shaarawy 676 giorni dopo. Il ritorno al gol nel segno dell'11 e del destino

Il gol all'Olimpico è tornato esattamente due anni dopo dall'ultimo. Stephan ha voluto la maglia giallossa e la prestazione con lo Shakhtar sa di liberazione
Roma, El Shaarawy 676 giorni dopo. Il ritorno al gol nel segno dell'11 e del destino© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Quanto gli mancava il gol con la Roma. Dopo 676 giorni, o 16224 ore, o 973440 minuti, Stephan El Shaarawy ha ritrovato la rete con la maglia giallorossa. Un gol che sa di liberazione, anche se come ha ammesso anche lui non ne era ossessionato, e che gli darà una spinta in più per chiudere al meglio questa stagione. “Desiderato, cercato e trovato”, ha scritto questa notte sul suo profilo social. Lo ha scritto tardi, perché Stephan con l’adrenalina di una serata indimenticabile ha faticato a dormire. Ha guardato tanto i social per leggere l’euforia dei tifosi, ha risposto a centinaia di messaggi di amici e parenti, in primis il fratello che ha fatto di tutto per riportarlo a Roma con trattative estenuanti con lo Shanghai Shenhua. 

La voglia di tornare a vestire la maglia giallorossa era talmente forte da rinunciare all’ingaggio stratosferico dei cinesi per rituffarsi nel mondo di Trigoria che non ha mai dimenticato. Perché El Shaarawy al Fulvio Bernardini aveva lasciato tanti amici, in primis Pellegrini che lo ha aiutato tantissimo in queste settimane, poi anche il nuovo team manager Cardini che nella sua prima avventura romana era stato una vera e propria spalla su cui contare per ogni questione. E Stephan non lo ha dimenticato, ieri dopo il gol è corso ad abbracciarlo. 

Una corsa anche liberatoria dopo mesi difficili, complicati. Prima di tutto per una trattativa con lo Shanghai che stava andando per le lunghe, poi per il Covid che lo ha costretto a posticipare il suo ritorno a Trigoria, facendogli perdere anche un po’ di brillantezza che aveva trovato con gli allenamenti intensi a Dubai. Poi il ritorno al Fulvio Bernardini, le doppie sedute ma senza scendere in campo e qualche prestazione opaca ma inevitabile dopo tanti mesi di stop. E alla fine la rete della liberazione. 

“Sognavo da tanto questo gol, mi dà una carica in più, una grinta maggiore, una spinta”. Un gol arrivato undici minuti dopo il suo ingresso in campo, sostituendo il numero 11 Pedro. Un numero che è ricorrente nella storia tra ElShaa e la Roma: undici è anche il numero di gol che aveva segnato nella sua ultima stagione alla Roma prima volare in Cina. E l’11 marzo 2019 aveva realizzato contro l’Empoli il suo ultimo gol all’Olimpico, ritrovato due anni dopo, ieri, l’11 marzo 2021. Ormai lo sa lui, lo sanno i tifosi: il suo ritorno, il suo amore per la Roma, il suo gol in quell’istante… Era destino. 


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