Fonseca furioso con la Roma: “Squadra senza coraggio”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match perso contro il Napoli: "Scesi in campo con la paura, non siamo esistiti nel primo tempo"
Fonseca furioso con la Roma: “Squadra senza coraggio”© LAPRESSE
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ROMA - Altro tracollo della Roma in un big match. La squadra di Paulo Fonseca ha perso contro il Napoli per 2 a 0 per la doppietta di Mertens nel primo tempo. Adesso il bilancio negli scontri diretti è ancora più allarmante: solamente tre punti guadagnati su ventisette a disposizione. La zona Champions si allontana sempre di più: la Roma è a cinque punti dal quarto posto occupato dall'Atalanta, a tre dal Napoli che ha la partita con la Juventus da recuperare. E adesso deve guardarsi anche alle spalle: la Lazio è a un solo punto e con una gara in meno. Al termine del match Paulo Fonseca è intervenuto ai microfoni delle emittenti televisive: "Non abbiamo la mentalità per lottare contro questo tipo di squadre. La squadra non ha avuto coraggio, senza mentalità, una squadra poi diversa nella ripresa. Abbiamo voluto giocare nella ripresa e volere l’iniziativa. Nel primo tempo non siamo esistiti", ha dichiarato a Sky.

Senza coraggio la responsabilità di chi è?
"Siamo tutti responsabili. Quando abbiamo paura di perdere e di giocare è troppo difficile. Nel secondo tempo abbiamo dimostrato di poter fare. Non possiamo però entrare così nel primo tempo".

E’ un ridimensionamento definitivo?
"Se la squadra non faceva quel secondo tempo avrei detto che non eravamo in grado. Nella ripresa non hanno creato nulla, abbiamo avuto il pallone. Avevamo un altro atteggiamento. Se manca questa mentalità è difficile".

L’atteggiamento è cambiato perché eravate sotto 2 a 0…
"Perché però siamo entrati così. E’ successo per una questione di atteggiamento. Nel primo tempo non ho visto la squadra con la voglia di giocare. Nella ripresa è cambiato tutto. Per me è una questione di mentalità e non sto dicendo che non sono responsabile. E’ questa la realtà".

Nello spogliatoio ne parlate di questo? Vi confrontate sul perché con le squadre di vertice in Italia fate fatica mentre in Europa il coraggio non vi manca?
"Ovviamente ne parliamo. Non è facile pressare alto questo Napoli, ma è difficile dare una spiegazione del perché non possiamo avere un atteggiamento continuo. Questa questione di non vincere contro le big crea un po’ di ansia, ma solo noi possiamo cambiare questo con coraggio. Poi magari possiamo anche perdere, ma non possiamo accettare di non avere coraggio".

Per caratteristiche siete stati in difficoltà sempre in mezzo al campo, giocando a due. Senza ritmi e aggressività. Pellegrini e Diawara sono bravi per certe cose ma difficilmente in fase di non possesso tengono botta. Serviva forse una squadra più alta…
"Penso che il principale problema nel primo tempo è stato che lasciavamo la palla sulla destra senza pressione. Eravamo obbligati ad abbassarci e loro avevano spazio per girare la palla. Non ci sono state grandi opportunità".

Questa squadra sta mostrando da sempre alti e bassi, un problema strutturale. Si rimprovera qualcosa a livello di preparazione di queste partite?
"Sono sempre aperto alle critiche. Non abbiamo avuto molto tempo per preparare la partita, lo abbiamo fatto in un giorno. E’ una questione di motivazione della squadra. E’ un mio compito questo, certo, magari manco in questo fattore. Abbiamo bisogno di capire che se contro queste squadre manca voglia di vincere succede questo. Posso accettare che sia anche una mia mancanza".

Queste le parole di Fonseca a Roma Tv.

Partita difficile da analizzare, tutto succede nel primo tempo. Forse con poco coraggio la Roma entra in campo ed è succube del Napoli. Forse la partita finisce nei primi 45 minuti…
Per me è facile da spiegare questa partita. Abbiamo visto due Roma, due tempi diversi. Nel primo abbiamo iniziato la partita senza coraggio, senza mentalità per poter far meglio. E la seconda parte invece è diversa. Non è facile affrontare il Napoli ma non mi spiego come possiamo avere un atteggiamento nel primo tempo e uno nel secondo tempo. E’ successo così anche contro le altre grandi squadre. Magari manca mentalità a questa squadra.

Mentalità che la Roma può acquisire perché mancano 10 partite e deve cercare di cogliere la qualificazione in Champions League…
Sì dobbiamo continuare a lottare, ma se facciamo un primo tempo come quello di oggi è difficile. Per me quello che è difficile da accettare è la differenza tra il primo e secondo tempo. La squadra può fare come ha fatto nel secondo tempo. Non ci sono alibi della stanchezza perché la squadra ha giocato il secondo tempo con un’intensità totalmente diversa. Quello che è difficile da capire è perché non facciamo lo stesso nel primo tempo.

Sulla scelta di Pellegrini al posto di Villar, voleva un uomo in più sulla fase offensiva o Pellegrini dà più equilibrio?
Io pensavo di avere più la palla nel primo tempo. Anche nel modo di difendere ho pensato che Pellegrini fosse migliore. Anche perché Villar ha fatto 90 minuti nella partita con lo Shakhtar e Pellegrini era più fresco perché non ha giocato. Ho pensato che potevamo uscire velocemente con Pellegrini.

Secondo lei è un problema non fisico ma mentale o tattico?
Per me mentale. Non ho dubbi su questo. Non abbiamo avuto coraggio di voler giocare il primo tempo. Questa è la spiegazione. Dopo che abbiamo preso il secondo gol abbiamo iniziato a giocare e avvicinarci all’area del Napoli. Solo dopo aver preso il secondo gol.

Mancano dieci partite, dopo l’ennesima sconfitta con le big, i ragazzi riusciranno a crederci ancora ad entrare tra le prime quattro?
Dobbiamo continuare a lottare, vedere quello che non abbiamo fatto bene e perché non abbiamo fatto bene. Continuare a lottare, quello che dobbiamo fare in questo momento: pensare a come migliorare la questione della mentalità e continuare a lottare.

Queste le parole di Fonseca in conferenza stampa

Non è stato un problema di stanchezza, se lo fosse stato non avremmo fatto questo secondo tempo, in cui abbiamo dato tutto. Difficile da spiegare.

In Europa però è un’altra storia, avete battuto squadre forti: è un discorso di atteggiamento qui in Italia?
Sì, magari sono io responsabile per questo, ma si è creato un blocco nella squadra quando si gioca contro le grandi squadre in Italia. Ho provato a far vedere ai giocatori che siamo in condizione di poter lottare contro queste squadre, ma non possiamo sbagliare così l’atteggiamento.

L’Europa League può diventare il vostro obiettivo principale anche per la Champions?
No, noi continuiamo a lottare per entrare tra i primi quattro, è il nostro obiettivo. L’Europa League è importante ma anche il campionato.


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