Roma, Pallotta: "Totti voleva allenare, poi ci ha ripensato"
Su Spalletti: “Mi piaceva molto. Ho un ottimo rapporto con lui adesso. L’ultima volta che sono stato in Italia, ero a Firenze in vacanza. Sono andato a casa sua e siamo usciti a cena. Ha detto che non avrebbe mai dovuto accettare di tornare? Ha sempre pensato che ci fossero persone che gli sparavano addosso“.
Su Totti: “È stato a Roma per 30 anni. Ogni giorno si alzava e andava a Trigoria. Accettammo di onorare l’impegno della proprietà precedente con un contratto da 6 anni come dirigente. Ebbi una discussione con lui, chiedendogli cosa avrebbe voluto fare nella vita dopo il ritiro. Rispondere era difficile per la Roma e lo era per lui. Una delle voci del suo biopic dice che non ci poteva credere e che avrebbe preferito pensare al passato piuttosto che al futuro“.
Su quello che Totti voleva fare dopo il ritiro: “Totti voleva allenare. Gli dissi che doveva capire che per allenare non solo avrebbe dovuto studiare, ma farlo per 80 ore a settimana e che non capivo perché volesse fare quello. E allora gli abbiamo portato dei professori e abbastanza rapidamente decise che allenare non fosse la cosa giusta per lui. Gli dissi che aveva uno stile di vita bello e che il contratto di 6 anni da dirigente, che per molte persone era un ottimo contratto con molti soldi, lo avrebbe abituato a uno stile di vita leggermente diverso. E abbiamo parlato di coinvolgerlo nel marketing e nello staff degli sponsor, in modo tale che avrebbe potuto aiutare a chiudere certi affari. Da possibile direttore tecnico aveva degli input, e noi veramente volevamo che ne avesse anche di più. Lo abbiamo invitato numerose volte a Boston per le riunioni, a Nantucket, a Londra“.