Di Canio esclusivo: “La verità sull’audio Whatsapp su Mourinho”

In un audio privato, inoltrato troppe volte e divenuto virale, l’ex laziale critica lo Special One. Ecco la sua versione
Di Canio esclusivo: “La verità sull’audio Whatsapp su Mourinho”© Getty Images for Lega Serie A
Daniele Rindone
7 min

Di Canio in rete, whatsappando. E’ scoppiato un caos virale dopo un vocale privato, inoltrato molte troppe volte, girato sugli smartphone di tutt’Italia. Prima parte del file audio: «Cra, avete preso il peggio che c’è in questo momento, poverino». Niente virus Trojan o app malevole, Di Canio rispondeva normalmente ad un messaggio di un amico tifoso della Roma (“Cra”), su WhatsApp commentavano l’arrivo di Mourinho alla Roma, la conversazione è diventata social e global. Altro spezzone: «E’ finito... Terzo esonero in 4 anni, cacciato da tutte le parti». Si è creata una catena di chat. La GIF animata di Paolo basta immaginarla.

Di Canio contro Mourinho, è stato visto come uno sfogo da laziale.

«Prima cosa, non devo chiedere scusa a nessuno. Premetto che nelle conversazioni private faccio come mi pare. Nessuno si può indignare, neanche i benpensanti che si stanno scatenando adesso, immagino cosa dicano privatamente nelle loro conversazioni. E non accetto insegnamenti. Seconda cosa: quell’audio circolato ovunque fa parte di altri 6-7 messaggi in cui dico altre cose molto positive di Mourinho e che non vanno in contraddizione con quanto si sente nel file. Ci sono i vocali, non li divulgo perché privati. La vigliaccheria è che hanno fatto girare solo quello».

Era uno sfottò, la mettiamo così?

«E’ una storia ridicola e anche patetica. Capisco come funziona il mondo, ma non ci sto a questa forma di comunicazione. Si parlava anche per divertimento, per prenderci in giro con un amico storico. Un po’ quelle cose le pensi, non in quei termini. Non sono tifoso della Roma, certo. Ma sono scevro da condizionamenti. Mi piace il calcio, continuo ad amarlo follemente. Ho esaltato il gol di Dzeko in Europa. Sono stato calciatore e tifoso, non vado in giro con la sciarpa giallorossa. Ho 53 anni, non faccio campanilismi, non è più il mio modo di pensare. Faccio comunicazione, mi piace trasmettere la mia competenza che non è legge».

Partiamo dall’inizio, innanzitutto chi è “Cra”?

«Cra è un diminuitivo, ieri (martedì, ndr) parlavo in velocità, goliardicamente, con una persona che ritengo un amico, è tifoso romanista. Sono cose che ho già detto in tv, nella conversazione ho usato un linguaggio poco edulcorato. Sono cose che dico da tre anni di Mourinho. Avevo finito di giocare a padel, entravo in macchina, mi ero stirato ad un polpaccio. Ho risposto ad un messaggio camminando. Mi arrivavano vocali del tipo “vinciamo lo scudetto”, “facciamo il Triplete”, “annamo a vince”. La mia risposta è stata colorita. Il mio amico ha controrisposto “hai ragione, ma alla Roma serve entusiasmo”. Ho aggiunto “questo è giusto, Mourinho porta entusiasmo”».

Quando s’è accorto d’essere finito nel tritacarne social?

«Un altro amico mi ha telefonato dicendo “che è questa porcata?, gira un tuo audio”».

Nell’audio lei dice che Mou è stato “cacciato da tutte le parti per incompatibilità di carattere e ora per risultati. Poi per l’ambiente Roma andrà bene, ma voi vi aspettate chissà che cosa ma vi dico che avete preso il peggio del peggio. Non fa neanche calcio, fa l'anti-calcio, vi divertirete in qualche conferenza stampa perché fa polemica, fa casino, vi fa il teatrino, ma lo dico, per ricostruire è il peggio che ci poteva essere. Lo dico perché era il mio preferito, più di Guardiola...”.

«Si parlava di Sarri, del bel calcio. Io dico che Mourinho ha perso appeal. Non mi sembra abbia più la forza, l’energia, per stare h24 al top level. Per la Roma, dopo Fonseca, non c’era di meglio dal punto di vista dell’immagine. La mia battuta voleva anche significare “non vincerà lo scudetto”, magari lo vince. Che ne so? Con questa Roma si può arrivare tra le prime 6 a occhi chiusi, lui ti dà due posizioni in più. E magari si gioca la Coppa Italia».

Gli ha dato del “poverino”. “Si è andato a cercare una panchina il prima possibile”, è un altro passaggio.

«Ho detto “poverino”, non era per sminuire. Ma quale poverino, Mourinho ha una statura, guadagna milioni su milioni. Da sempre, quando divideva la scena con Guardiola, l’ho sempre indicato come numero uno. Ma non per il gioco, bello o meno che fosse, ma per come faceva gruppo, per l’intensità del lavoro, per l’armonia nello spogliatoio».

Non è più lo Special One?

«La sensazione è che non ha più quell’energia e quella pazienza per creare gli ambienti alla Mourinho. Al Chelsea è stato mandato via per un mix di situazioni, risultati mancanti e rapporti con la squadra. Allo United ha avuto problemi con Pogba, sono cose pubbliche, anche con Mkhitaryan. Al Tottenham è stato esonerato perché è arrivato settimo e per i rapporti. Dopo aver perso contro il Liverpool, quando si giocava il primo posto, ha iniziato a fare polemica con i giocatori e la squadra è crollata. Cose non da lui. Su Sky, nel programma di Premier League, da due anni, a malincuore, dico che Mourinho ha consumato energie, mi dà l’idea che non sia stato capace di calarsi in una dimensione diversa rispetto al passato, cioè di lottare per posizionamenti e non più per vincere. Da qui la sua frustrazione. Come i grandi giocatori anche i grandi allenatori possono avere una fase discendente».

Per lui non c’era di meglio della Roma, intendeva questo?

«Erano psuedo-messaggi. Dico “non gli pare vero della Roma” nel senso che dopo tre esoneri a quei livelli, passando altri mesi, sarebbe stata dura trovare una città e una società importanti come la Roma, per di più un club che gli ha affidato un progetto. Non l’ho detto per sminuire la Roma bensì il contrario. Anni fa avrei detto Mourinho è un lusso per la Roma, ora dico che la Roma è un lusso per Mourinho».

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