Roma, l’impresa di Tiago Pinto: liberarsi degli esuberi per ricavare 43 milioni

Nell’ufficio il portoghese ha una lavagna con i giocatori in prestito: solo con i loro ingaggi il general manager risparmierebbe un tesoretto per acquistare un top player
Roma, l’impresa di Tiago Pinto: liberarsi degli esuberi per ricavare 43 milioni
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - Via al mercato estivo, la Roma studia con attenzione i nomi per rinforzare la rosa da consegnare a José Mourinho, il grande colpo giallorosso per la prossima stagione. Ma nelle tre lavagnette appese al muro dell’ufficio di Tiago Pinto, alle spalle della scrivania del general manager, non figurano i possibili acquisti o gli obiettivi di mercato (quelli li tiene naturalmente in gran segreto). Nella prima ci sono scritti i nomi della rosa attuale, disposti a formazione, nella seconda i giovani della Primavera pronti a fare il salto di livello (Darboe, Zalewski, Ciervo sono tra questi), e poi c’è la terza lavagna. Quella che dà maggiore lavoro e anche preoccupazione, quella su cui Tiago Pinto sta lavorando giorno e notte per riuscire piano piano a cancellare un nome alla volta. È la lavagna con la lista dei prestiti e degli esuberi. Di quei giocatori che sono andati a giocare altrove perché hanno un potere contrattuale forte e stipendi importanti che non permettono una cessione agevolata. 

Facciamo un esempio. William Bianda, ragazzo acquistato da Monchi nel 2008 per sei milioni di euro. In questa stagione è andato a giocare in prestito in Belgio, allo Zulte Waregem: sette presenze, l’ultima il 19 dicembre scorso. Stipendio del ragazzo: ottocentomila euro. 

Roma, Tiago Pinto lavora per cedere gli esuberi: risparmio di 43 miloni 

Altro esempio? Ante Coric, sette milioni spesi da Monchi. Contratto fino al 2023 a 1,2 milioni netti. Due prestiti in questa stagione: tre presenze in cinque mesi in Olanda, al Venlo, sei invece col Lubiana nel campionato sloveno. Solo con questi due nomi si possono capire come negli ultimi anni sono stati “investiti” i soldi dentro Trigoria e delle difficoltà che avrà Tiago Pinto a cedere una decina di elementi. A loro si aggiungono Robin Olsen, Alessandro Florenzi, Steveen Nzonzi, Cengiz Under, Diego Perotti e Justin Kluivert, più quei volti della rosa attuale che sono di troppo come Javier Pastore, Davide Santon e Federico Fazio. A questi aggiungiamo altri giocatori che sono sul mercato come Pau Lopez, Amadou Diawara e Carles Perez. 

Quella terza lavagnetta appesa al muro è il macigno che il portoghese sta portando sulle spalle, la prima sfida da vincere in giallorosso. Perché la cessione degli esuberi è una storia che i direttori sportivi, da Monchi a Petrachi fino alla gestione Fienga, portano avanti con prestiti e pagando parte degli ingaggi. Vedi il caso Perotti. Cessione al Fenerbahçe con stipendio interamente pagato dalla Roma perché con il grave infortunio al ginocchio i dopo quattro partite l’argentino non ha raggiunto il numero di presenze concordato per passare ai turchi il pagamento dei tre milioni netti a stagione. Riuscire a liberarsi di tutti questi ingaggi non porterebbe al famoso “tesoretto”, ma a un vero e proprio trionfo economico (e manageriale) che consentirebbe alla Roma di investire di più sul mercato e sui giusti calciatori. 

LO STIPENDIO LORDO DEI CEDIBILI

Bianda: 1,6
Coric: 2,4
Olsen: 2,4
Nzonzi: 5,7
Pastore: 6,5
Florenzi: 5,2
Kluivert: 3,3
Under: 3,5
Fazio: 2,4
Santon: 2,6
Carles Perez: 3
Perotti: 5,2 (niente pagamento dello stipendio dalla prossima stagione)

Totale: 43 mln


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