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ROMA - Dalla A di Ante (Coric) alla Z di Zan (Celar). Sono 45 i giocatori che la Roma dovrà gestire a partire dal primo luglio, non contando neppure i Primavera del 2002 che hanno già esordito in prima squadra (sono altri 6) e quelli che la società considera pronti al decollo (Ciervo, Podgoreanu e Feratovic, per esempio). È un treno di professionisti, più o meno costosi e più o meno noti, che dovrà perdere molti vagoni per non intralciare il viaggio di José Mourinho.
Roma, le zavorre
Tiago Pinto, con il placet dell’allenatore, vorrebbe addirittura ripartire da una squadra di 22 elementi, più qualche Primavera aggregato. Ma l’obiettivo si annuncia irrealizzabile entro l’inizio del ritiro, previsto per il 6 luglio a Trigoria. La società, che ha già liberato i posti di Mirante, Bruno Peres, Juan Jesus e Farelli che hanno esaurito i rispettivi contratti, sarebbe già contenta se riuscisse a piazzare gli esuberi più cari: uno è Florenzi, neanche nominato da Mourinho tra i giocatori della Roma che parteciperanno all’Europeo; l’altro è Nzonzi, che il Rennes sta provando a trattenere in Francia, e che è ancora legato alla famiglia Friedkin in un matrimonio d’interesse che terminerà nel 2022. Un discorso a parte riguarda Dzeko, che guadagna quanto Mourinho ma non può essere derubricato a esubero. Se non andrà via, si giocherà un posto in squadra.
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