Roma, da Coric a Fazio: tutte le spine di Tiago Pinto

Il piano delle uscite va a rilento: tra stipendi elevati e offerte ancora non decollate Olsen, Bianda, Santon, Pastore Pau e Diawara sono tutti fermi. E il tempo passa
Roma, da Coric a Fazio: tutte le spine di Tiago Pinto© LaPresse
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Gli errori del passato rischiano ancora una volta di compromettere il presente, quello della nuova Roma di José Mourinho. Tiago Pinto si trova alle prese con tante grane legate al mercato in uscita, con più di quindici giocatori che al momento non sono di facile collocazione. Da quelli in prestito che dal prossimo 1 luglio rientreranno ufficialmente alla base, fino a quelli che componevano la rosa dell’ultima stagione e che non rientrano più nei piani del club: tanti calciatori nella lista dei trasferimenti, pochi club finora interessati a prelevarli. E di conseguenza il mercato della Roma vive momenti di stallo, perché come sempre prima si deve vendere per sfoltire la rosa e abbassare il monte ingaggi e poi si può acquistare per rinforzare la squadra. Le uniche eccezioni riguardano il centrocampista e il portiere, ruoli ritenuti da Pinto e Mourinho indispensabili e che hanno la priorità anche in caso di mancate cessioni.

RENDIMENTO - Per tutto il resto i tifosi, ma soprattutto lo Special One, dovranno aspettare che il general manager riesca dove i suoi predecessori hanno fallito: liberarsi dei giocatori indesiderati. Ma perché è tanto complicato cedere questi elementi? Per diversi fattori. Prima di tutto per lo scarso rendimento delle ultime stagioni. Olsen, Bianda, Coric, Under, Kluivert, Antonucci e Riccardi hanno deluso le aspettative e non sono riusciti a imporsi nei rispettivi prestiti. Fazio, Santon e Pastore invece hanno giocato poco o niente con Fonseca, e gli interessamenti dei club ancora non si sono tramutati in offerte concrete. Poi ci sono quei giocatori come Dzeko, Pedro e Carles Perez che davanti a una buona offerta potrebbero lasciare la capitale, e i cedibili Pau Lopez e Diawara che cominceranno il raduno con Mourinho senza sapere se lo termineranno.

STIPENDIO - Gli alti stipendi di questi giocatori, tutti concordati nella precedente gestione, mettono ulteriormente i bastoni fra le ruote alle loro cessioni. Poche squadre acquisterebbero un giocatore come Coric dovendogli pagare 1,2 milioni di euro netti a stagione, o Bianda che percepisce 800mila euro. Fazio e Diawara guadagnano 2,5 milioni, Pau Lopez addirittura 3, senza parlare di Pastore che ha ancora due anni di contratto a 4,5 milioni netti a stagione. Per alcuni l’unica via resta il prestito con il contributo della Roma al pagamento dell’ingaggio, per altri come Santon, Fazio e Pastore invece la risoluzione del contratto con buonuscita.

DESTINAZIONE - Terzo fattore che impedisce la cessione degli indesiderati è il rifiuto del giocatore alla destinazione. Già in passato molti elementi come Fazio, Santon, Olsen e Pastore avevano deciso di rimanere nella capitale perché non convinti del club o della città in cui si sarebbero dovuti trasferire. Molti nel corso delle stagioni hanno preferito giocare di meno ma restare e percepire comunque lo stipendio. Ma su questo Tiago Pinto è stato molto chiaro con i giocatori: è loro diritto rifiutare un club, anche più di uno come già capitato, ma con la consapevolezza che chi resterà a Trigoria si allenerà individualmente con un preparatore atletico e non sarà convocato per il ritiro. Intanto il gm sta lavorando sulla cessione di Nzonzi al Benfica, mentre dalla Spagna si parla di un interessamento del Real Madrid di Ancelotti per Roger Ibanez.


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