Roma, Mourinho manda al tappeto anche Veretout

Allenamenti intensi, giocatori stremati ma tutti felici. Grande feeling tra il tecnico e Dzeko. Zaniolo va al massimo, Darboe è un pupillo dello staff e i portieri lavorano sodo
Roma, Mourinho manda al tappeto anche Veretout© AS Roma via Getty Images
Jacopo Aliprandi
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ROMA - La prima parola che viene in mente guardando l'allenamento di José Mourinho è intensità. La seconda è invece unità. Perché la Roma nonostante i 32 gradi, il sole cocente e l'umidità alle stelle non smette mai di correre per il suo tecnico che in poche settimane ha già rapito tutti i giocatori. Un'ora a ritmi sovraumani, un allenamento in cui si corre dal primo all'ultimo minuto sempre però col pallone. Ogni allenamento è un passo in più verso nuove certezze: lo sa Mourinho, lo sanno anche i giocatori che stanno apprezzando i metodi di allenamento e come lo Special One si sta approcciando a ogni singola persona. 

Come ad esempio il feeling tra Dzeko e Mourinho. Come aveva ribadito anche Tiago Pinto nella conferenza stampa di presentazione del portoghese, tra il bosniaco e l'allenatore si è creato un rapporto speciale. Mourinho vuole in Edin un leader, una chioccia per i più giovani ma naturalmente anche il suo centravanti titolare. "Dai Edin, dai, dai", "Bravo Edin", "Seguite Edin". Durante l'allenamento Mourinho non resta mai in silenzio, carica sempre tutti i giocatori e si concentra su ogni dettaglio. L'abbraccio con Dzeko a fine allenamento è il ringraziamento di entrambi per un lavoro intenso ma stimolante. 

È come se la fatica non l'avesse proprio sentita invece Nicolò Zaniolo. Come corre. Come sprinta. Il ragazzo scattava da una parte all'altra del campo durante l'allenamento (lo ripetiamo, 32 gradi con tanta umidità), una trottola che non si fermava mai. Il ginocchio sta benissimo, lui è più carico che mai e anche per questo a ogni volta che si sente stanco per lui è una grande gioia. Perché dopo una stagione passata "a riposo" Nicolò non vedeva l'ora di correre e sudare. Ed è contento, così come tutta la squadra, che finalmente gli allenamenti lo facciano uscire dal campo completamente stremato. 

C'è chi è contento di più, chi di meno. Ad esempio Veretout, reduce da uno stop, ancora non ha la condizione fisica migliore per riuscire a sopportare 60 minuti così intensi. Così alla fine della partita a campo ridotto sul possesso palla il francese si è accasciato al suolo stremato dalla fatica di una seduta atletica mascherata in parte da tattica. Mourinho si è accorto di lui e lo ha abbracciato facendogli i complimenti. "Ogni giorno è un giorno felice per me, perché a questi ragazzi piace lavorare", ha scritto Mourinho ieri sui social. E ha ragione. Perché la squadra partecipa al 100% ad ogni singolo esercizio. Dal più giovane al più esperto, tutti danno tutto per il suo tecnico. Compresi i portieri che a differenza delle altre stagioni partecipano alla seduta e vengono coinvolti da Mourinho. Prima una ventina di minuti con il preparatore dei portieri, poi durante gli esercizi vanno in porta a turno e lavorano sodo. Si lanciano, si buttano, escono anche rischiando qualcosa: insomma, come se fosse una partita e non la figurina che durante l'allenamento deve rimanere in porta aspettando i tiri dei compagni di squadra. E per qualche bella parata e uscita Mourinho ha applaudito Fuzato, Cardinali e Mastrantonio (Boer ha lavorato a parte).

Così come ha applaudito anche gli altri giovani della Primavera (Tripi, Ciervo, Bove e Feratovic), più uno. Cioè Darboe, che ormai da un paio di mesi è in pianta stabile nella Roma dei grandi. Il ragazzo si impegna molto, a volte ha qualche difficoltà in più rispetto ai giocatori più esperti, ma la voglia non manca mai. E Mourinho sembra averlo preso in simpatia, così come tutto il suo staff. Sanno del suo potenziale, lo hanno visto giocare nelle ultime partite di campionato della scorsa stagione e cercano di dargli più consigli possibile, anche a fine allenamento. Quando tutti stavano uscendo dal campo, lui si è fermato a parlare con Mourinho e Sacramento (che lo abbracciava) per raccogliere più feedback possibili. Insomma, sono davvero tutti contenti degli allenamenti (massacranti) di Mourinho. La stagione non poteva cominciare meglio. 


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