Mourinho: "Non è tempo di turnover. Pellegrini? Ne vorrei tre in campo"

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro il Trabzonspor: "Diawara? Il mercato è aperto, può succedere di tutto"
Mourinho: "Non è tempo di turnover. Pellegrini? Ne vorrei tre in campo"© AS Roma via Getty Images
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ROMA - Vigilia di Conference League, la Roma di José Mourinho domani sera alle 19 affronterà il Trabzonspor per lo spareggio di ritorno della competizione europea. I giallorossi partono dal 2-1 in Turchia dell'andata, domani sera contro Bruno Peres e Gervinho cercheranno un risultato utile per approdare alla fase a gironi. Questo pomeriggio il tecnico portoghese è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. 

Sulla regola dei gol in trasferta.
"Penso che alla fine ci saranno più supplementari di prima. Cambia un po' la nostra impostazione, noi giochiamo sempre per vincere. Sappiamo che ci serve il pareggio, ma penseremo al pareggio al minuto 80, 85. La mentalità è giocare una partita come una gara secca".

Quali sono le sue sensazioni all'Olimpico? La squadra ha margini di miglioramento?
"Ho fatto i complimenti a Italiano, lavoriamo coi giocatori da 2 mesi e quando la sua squadra arriva alla partita nel modo in cui ha giocato merita complimenti. Tanti altri allenatori sono arrivati da poco. L'Inter è diverso, Inzaghi ha una squadra che gioca a occhi chiusi. Per noi è più difficile, c'è da migliorare e da lavorare. Abbiamo allenato una situazione di gioco che personalmente non mi è piaciuta. Avevano una  dinamica precedente, non è una critica a Paulo Fonseca, perché chi arriverà dopo di me farà lo stesso. Abbiamo le nostre idee. I giocatori stanno cercando questa situazione automatica, prima capire cosa vogliamo, poi allenare. C'è tanto da migliorare, per questo ero contento di quello che abbiamo fatto, ho capito che era molto difficile fare meglio. Dal punto di vista del gioco difensivo è più facile migliorare le dinamiche, dal punto di vista offensivo è più difficile e serve più tempo. Sui tifosi, bene, benissimo. Però siamo noi che dobbiamo creare questa empatia, con il nostro modo di giocare. Se a volte non giochi bene, penso che i tifosi accetteranno una performance negativa. Saranno con la squadra dopo un risultato negativo. Ci sono delle cose che non sono negoziabili, penso che i tifosi capiranno molto molto bene questo. Capiscono l'interpretazione dell'atteggiamento, il modo di essere professionisti, questa empatia siamo noi che dobbiamo crearla. Il rapporto sarà una conseguenza di come noi stiamo in campo e ci dedichiamo a questo club. Non dobbiamo chiedere niente ai tifosi, loro daranno ciò che pensano sia giusto dare. È nostra responsabilità".

Pellegrini ha giocato sempre da trequartista centrale, ma può aiutare anche a centrocampo?
"Può fare tutto. Se noi abbiamo tre Pellegrini tutti e tre giocherebbero in squadra allo stesso momento. È un giocatore multifunzionale, può adattarsi in tutti i ruoli. Contro la Fiorentina ha giocato interno di destra e ha creato occasioni pericolose. Lorenzo è intelligente, capisce il gioco". 

Lei ha utilizzato dodici giocatori nelle prime due partite. È arrivato il momento del turnover?
"Siamo in un momento in cui abbiamo bisogno di giocare. Abbiamo fatto un bel precampionato, in cui ho dato minuti a tutti. In questo momento abbiamo bisogno di giocare. Ci sono calciatori da monitorare, ma ci sono altri che hanno bisogno di minuti in campo per trovare l'intensità di gioco e il ritmo. Non è momento di fare tanti cambi". 

Ieri un confronto tra Diawara e un tifoso. Che ruolo ha il guineano?
"L'episodio è niente. Non è un episodio di aggressività fisica di parole che hanno provocato una piccola reazione, niente di speciale. Ruolo? È un giocatore della nostra rosa. C'è un gruppo di giocatori che non sta lavorando con noi, ma Diawara sta con noi e fa parte della rosa. Il mercato è aperto fino al 31 agosto, può succedere qualcosa ma anche che resti con noi. È un'opzione. È un buon professionista e un uomo buono, oltre a un giocatore di esperienza e di professionalità. Se rimane è un più e non un problema. Noi siamo tranquilli, non è un problema". 

In Conference League mancherà la Var. Lo trova giusto?
"Ci dobbiamo adattare. Continuo a pensare che il gol del Trabzonspor non fosse regolare, ma in fuorigioco. Ci dobbiamo adattare. Come minimo domani avremo la goal line technology che non avevamo in Turchia, è già un miglioramento. Capisco la difficoltà della Uefa perché è una competizione nuova e che ha tanti squadre di paesi dove non ci sono stadi tecnologici e bisogna accettarlo in una competizione che deve crescere e far crescere i paesi. La Var in finale? Vediamo se ci arriviamo (ride, ndr)". 

L'empatia all'Inter arrivava anche con un fortino da costruire contro i nemici.
"Il nemico è il Trabzonspor, poi sarà la Salernitana. Non possiamo dare obiettivi stagionali né crearci due-tre nemici di un determinato target. Questa squadra deve svilupparsi nel tempo, quindi non possiamo crearci determinati nemici. Vogliamo vincere ogni partita e saremo concentrati solo alla prossima gara".  


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